Tossicità e malattie metaboliche acquisite

Abstract

Le patologie neurologiche acute da danno tossicometabolico rappresentano una considerevole percentuale della complessa attività dei reparti di terapia intensiva. Tale attività tende al raggiungimento di alcuni obiettivi: caratterizzare l’estensione e la natura della disfunzione cerebrale; determinare le modalità del monitoraggio; istituire appropriate terapie di recupero cerebrale. Le malattie tossico-metaboliche acquisite del Sistema Nervoso Centrale (SNC) sono solitamente patologie dell’età adulta; esse sono dovute all’esposizione, esogena o endogena, a prodotti metabolici tossici in concentrazioni elevate nel sangue, con accumulo nel SNC [1,2]. Tali malattie possono determinare danno principale a carico della sostanza grigia, con coinvolgimento dei nuclei della base e del tronco encefalico, senza o con coinvolgimento corticale; oppure a carico della sostanza bianca, di solito meno evidente rispetto alle malattie metaboliche ereditarie [1,3]. Lo studio neuroradiologico rappresenta un indispensabile complemento ai dati clinici e fisiologici nella valutazione diagnostica e prognostica dei pazienti con disfunzione neurologica acuta. Esso consente una valutazione diretta della struttura cerebrale, fornendo inoltre importanti informazioni sulla fisiopatologia e sulla storia naturale della disfunzione cerebrale acuta. Grazie a tali possibilità, lo studio neuroradiologico può consentire una diagnosi precoce e una conseguente tempestiva strategia terapeutica, al fine di evitare danni a livello cerebrale irreversibili o letali; può fornire inoltre informazioni predittive sugli esiti a lungo termine; consente, infine, di monitorare nel tempo l’efficacia della terapia e l’evolutività del quadro neuroradiologico

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