Per lo studio del Cantiere delle Navi Antiche di Pisa in accordo con la direzione, si è deciso di riesaminare il contesto dell’Ampliamento Sud, che, sebbene già oggetto parziale di studio e pubblicazione, continuava a generare una serie di dubbi relativi alla differente cronologia di materiali depositatisi in un’area di scavo piuttosto ridotta, identificati tutti come un unico contesto datato agli inizi del II sec. a.C.. All’esame completo della documentazione di cantiere, è emerso che materiali di epoca repubblicana erano stati individuati e mai studiati in altri due settori dell’area di scavo, nei livelli sotto la nave Alkedo, immediatamente a nord dell’Ampliamento Sud, e sul lato orientale, precisamente a sud-est e a nord della nave B; di conseguenza, è stato deciso di verificare anche questi due contesti, sebbene anch’essi abbiano presentato una serie di problematiche in fase di scavo. Allo stato attuale delle conoscenze del Cantiere delle Navi, si può ragionevolmente ritenere che in età repubblicana, a partire dalla seconda metà del III sec. a.C., l’intero bacino, e non solo la sua porzione meridionale, come si era ritenuto fino ad ora, fosse interessato da traffici commerciali di una certa portata; sebbene sopravvivano resti lignei di un solo relitto, localizzato nell’area dell’Ampliamento Sud. Lo studio dei materiali archeologici esaminati nei tre contesti, e tra essi principalmente le anfore, è stato dirimente per risolvere la problematica cronologica: dalla fine deI III sec. alla fine del II sec. a.C., nell’area del Cantiere delle Navi Antiche si sono succedute almeno due grandi alluvioni che hanno interessato l’intero bacino e non solo la sua porzione meridionale