In Italia non c?è accordo, sintonia, nel rapporto tra sala e scena, tra la lingua parlata fuori del teatro e quella pronunciata in palcoscenico, tanto che gli autori devono inventare una propria lingua. Infatti, il palcoscenico italiano s?è privato altresì di un codice preciso di tradizioni che costituivano quasi i fondamenti organici per la stessa recitazione. Questi questioni permettono diverse riflessioni in torno alla lingua teatrale, sia nel caso della compagnia veneta che mette in scena i Consigli a un giovane scrittore di Danilo Ki?, sia la revisione, tra altre, del sincretico esperanto linguistico di Eugenio Barba