La drammaturgia di Dacia Maraini. Paradossi di un teatro di militanza e poesia

Abstract

Il saggio viene a colmare una lacuna critica ricostruendo l\u2019esperienza drammaturgica di Dacia Maraini attraversi un\u2019ottica che tiene conto della doppia liminarit\ue0 del \u2018teatro al femminile\u2019. Spunti di analisi tratti da una molteplicit\ue0 di testi del suo vasto corpus (da La famiglia normale a Veronica Franco meretrice e scrittora, passando, tra gli altri, per Il manifesto, Dialogo di una prostituta con il suo cliente, I sogni di Clitennestra e il brano scritto per il primo spettacolo del Teatro della Maddalena, Mara, Maria, Marianna) consentono di cogliere la rilevanza di un\u2019esperienza teatrale che, dagli anni Sessanta ad oggi, coniuga impegno artistico e solidariet\ue0 in maniera del tutto originale attraverso una scrittura a ridosso della scena che mai dimentica il valore conoscitivo della parola. Ideologie, istanze sociali e politiche, militanza femminista sono state spesso motori per una scrittura che va poi sempre oltre posizioni rigidamente programmatiche per indagare la complessit\ue0 del reale e interrogarsi sull\u2019animo femminile e umano tout court con uno sguardo consapevole e la convinzione \u2013 come dice lei stessa \u2013 che il teatro sia \uabil luogo delle grandi questioni che mettono in rapporto l\u2019uomo con la trascendenza\ubb. Il saggio propone quindi anche un parallelo tra la drammaturgia della Maraini e il teatro N\u14d, anche biograficamente significativo per l\u2019autrice, che chiarisce la forte presenza di fantasmi su una scena che fa del paradosso e della contraddizione uno dei suoi maggiori punti di forza.This essay fills a critic gap by piecing together Dacia Maraini\u2019s dramatic experience through a perspective which reckons with the double liminality of \u2018female\u2019 theatre. Analysis from passages from a good number of texts from her vast repertoire (from La famiglia normale to Veronica Franco meretrice e scrittora, to, among others, Il manifesto, Dialogo di una prostituta con il suo cliente, I sogni di Clitennestra and the play written for the first performance of the Teatro della Maddalena, Mara, Maria, Marianna) allows us to grasp the significance of a theatrical experience which from the Sixties up to today combines artistic involvement and solidarity in a unique way. She writes very close to the scene but never forgets the value of words. Ideologies, social and political issues, feminist activism have often been the driving force behind her writing. But her work always transcends strict program views in order to investigate the complexity of reality and question the female and human heart with a conscious approach and the belief \u2013 as she says \u2013 that theatre is the \uabplace of great matters connecting mankind with transcendence\ubb. This essay also presents a parallel between Maraini\u2019s dramaturgy and N\u14d theatre, significant also in the author\u2019s biography, explaining the large presence of ghosts on a stage, hers, which has paradox and contradiction among its main points of strength

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