Il presente contributo indaga in che misura i principi di inclusivit\ue0, accesso alla giustizia e partecipazione nei processi decisionali trovano attuazione all\u2019interno della procedura di autorizzazione degli organismi geneticamente modificati (OGM) dell\u2019Unione Europea. Il paragrafo introduttivo mette in luce le principali problematiche sottese allo studio di questo argomento: in particolare, le difficolt\ue0 derivanti dalla regolamentazione del rischio in relazione alle biotecnologie applicate all\u2019agricoltura (incertezza scientifica, conflitti d\u2019interesse etc), nonch\ue9 la necessit\ue0 di garantire ampia partecipazione e rappresentanza dei diversi portatori d\u2019interessi nei processi decisionali che incidono sull\u2019ambiente globale e sulla realizzazione dello Sviluppo Sostenibile. Nei paragrafi successivi, dopo aver illustrato le principali lacune della procedura di autorizzazione degli OGM, l\u2019articolo analizza la prassi e la giurisprudenza della Corte GUE successive all\u2019approvazione del Regolamento UE n. 1367/2006. Quest\u2019ultimo implementa a livello Europeo la Convenzione di Aarhus sull'accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale. Come emerge dalle conclusioni, n\ue8 la sottoscrizione della Convenzione di Aarhus, prima, n\ue8 la sua implementazione tramite Regolamento, poi, hanno condotto ad oggi ad una soddisfacente attuazione dei principi di inclusivit\ue0, accesso alla giustizia e partecipazione nei processi decisionali nell\u2019ambito degli OGM. Dal momento che tali principi riecheggiano alcuni degli obiettivi stabiliti dal Goal 16 dell\u2019Agenda 2030, l\u2019articolo riflette da ultimo sulla possibilit\ue0 che il dibattito sullo Sviluppo Sostenibile possa portare a passi ulteriori nella direzione di una maggiore implentazione dei principi menzionati nel processo di autorizzazione degli OGM in Europa
