Interazione tra PCV2 e sistema immunitario. Cosa \ue8 cambiato dopo l\u2019introduzione della profilassi vaccinale

Abstract

Le malattie da PCV2 (porcine circovirus diseases - PCVD) sono una delle cause pi\uf9 importanti di perdite economiche nell\u2019allevamento intensivo del suino. PCV2 causa sia forme cliniche sistemiche (post-weaning multisystemic wasting syndrome - PMWS), sia forme localizzate di tipo enterico, respiratorio, dermatitico-nefritico e riproduttivo. PCV2 \ue8 anche responsabile di forme subcliniche di infezione che, tuttavia, provocano ritardo dell\u2019accrescimento, aumento del numero degli scarti e della suscettibilit\ue0 ad altre infezioni. Per questi motivi, il controllo dell\u2019infezione da PCV2 \ue8 una priorit\ue0 a livello internazionale. Negli ultimi anni, la disponibilit\ue0 di vaccini sicuri ed efficaci ha permesso di ridurre l\u2019incidenza e la gravit\ue0 delle forme cliniche, in particolare della PMWS, di incrementare la produttivit\ue0 degli animali in accrescimento e migliorare i parametri produttivi delle scrofe. Tuttavia, nonostante i successi della vaccinazione, la maggior parte della popolazione suina \ue8 ancora cronicamente infetta da PCV2, ed il virus continua a circolare anche nelle aziende che usano piani di profilassi indiretta. I vaccini attualmente disponibili non sono infatti in grado di prevenire le infezioni subcliniche che rappresentano attualmente il problema sa- nitario principale. Anche in assenza di forme cliniche, l\u2019infezione da PCV2 causa alterata funzione delle cellule produttrici di interferone naturale (NIPC) e conseguente riduzione della produzione di TNF-\u3b1 e IFN-\u3b1 e ripercussioni sulla funzione linfocitaria. La modificazione dell\u2019equilibrio tra citochine pro-nfiammatorie, pro-immuni e regolatorie che si concretizza nella sovraregolazione dell\u2019IL-10 e sottoregolazione di IFN-\u3b3, provoca inefficiente innesco di una adeguata risposta pro-infiammatoria innata, compromissione del riconoscimento delle infezioni virali e batteriche e compromissione delle risposte specifiche delle cellule T e B. A causa di questa particolare interazione tra PCV2 e sistema immunitario, che esita in una forte compromissione delle difese innate e adattative, le infezioni subcliniche possono essere responsabili di gravi conseguenze economiche. Tale compromissione delle difese innate e adattative spiega inoltre il ruolo svolto da PCV2 nelle coinfezioni. La vaccinazione anti-PCV2 pu\uf2 quindi, indirettamente, migliorare lo stato sanitario anche nei confronti di altri agenti patogeni riducendo, ad esempio, l\u2019incidenza del complesso delle malattie respiratorie del suino (PRDC). Inoltre, nelle aziende in cui vi \ue8 la contemporanea circolazione di PCV2 e PRRSV, la vaccinazione contro PCV2 aumenta l\u2019efficacia del vaccino anti-PRRSV. Lo studio e la comprensione dell\u2019interazione tra PCV2 e sistema immunitario e dei meccanismi alla base dello sviluppo di una risposta immunitaria proteggente, sono i necessari presupposti per la sperimentazione di nuove formulazioni vaccinali. L\u2019obiettivo per il prossimo futuro sar\ue0 quello di rendere disponibili dei vaccini che siano in grado di ridurre non solo l\u2019espressione clinica delle PCVD ma che possano garantire anche una significativa riduzione della prevalenza di infezioni subcliniche, aprendo cos\uec la strada alla concreta possibilit\ue0 di eradicazione di PCV2 dalle aziende suinicole.Porcine circovirus diseases (PCVD) are important causes of economic losses in intensive pig farming. Porcine circovirus type 2 (PCV2) causes systemic (post-weaning multisystemic wasting syndrome - PMWS) and localized (respiratory, enteric, dermatitis-nephritis and reproductive) diseases and is also responsible for subclinical forms of infection causing reduction of average daily gain, growth retardation and increased susceptibility to other infections. For these reasons, PCV2 infection control is an international priority. In recent years, the availability of safe and effective vaccines has made it possible to reduce the incidence and severity of clinical forms, in particular PMWS, to increase the productivity of growing animals and to improve the reproduction parameters of sows. However, despite the successes of vaccination, most of the pig population is still PCV2 chronically infected, even in farms that use indirect prophylaxis plans. In addition, available vaccines are not able to prevent subclinical infections that are currently the main health problem. In subclinical infections, function loss of the natural interferon-producing cells (NIPC) and downregulation of TNF-\u3b1 and IFN-\u3b1 take place. These changes allow an altered balance of pro-inflammatory, pro-immune and regulatory cytokines that result in the upregulation of IL-10 and down-regulation IFN-\u3b3. The effect is the inefficiency in triggering of an adequate innate pro-inflammatory response, impairment of the recognition of viral and bacterial associated signals, and consequently impairment of the T and B cell responses. Due to these interactions between PCV2 and the immune system, an impairment of both innate and adaptive responses allow the occurrence of subclinical infections that are responsible for severe economic consequences. This impairment of innate and adaptive defenses also explains the role played by PCV2 in coinfections. The anti-PCV2 vaccination can therefore, indirectly, improve the health status also against other pathogens reducing, for example, the incidence of the of porcine respiratory diseases complex (PRDC). Furthermore, in farms where PCV2 and PRRSV are circulating simultaneously, vaccination against PCV2 increases the effectiveness of the anti-PRRSV vaccine. The understanding of the interaction between PCV2 and the immune system and the mechanisms underlying the development of a protective immune response are the necessary prerequisites for the testing of new vaccine formulations. The goal for the near future will be to make available vaccines that can not only decrease the clinical expression of PCVD, but also guarantee a significant reduction in the prevalence of subclinical infections, thus paving the way for the concrete possibility of eradication of PCV2 from pig farms

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