Controllo Psicologico in Adolescenti Italiani e Colombiani: uno Studio Longitudinale Diadico

Abstract

Il Controllo Psicologico (CP) si riferisce al controllo che i genitori esercitano sui figli attraverso strategie che includono la svalutazione e l’induzione di colpa limitandone ed invalidandone l’esperienza psicologica ed emotiva (Barber, 1996). Numerosi studi hanno dimostrato l’importanza che il CP ha sull’adattamento dei figli e sul funzionamento familiare (Symeou & Gerogiou, 2017), sottolineandone la forte valenza culturale (Chen et al., 2016). Tuttavia, la letteratura riporta risultati contrastanti su come il CP sia utilizzato in modo differente da parte di madri e padri e molti studi, che collegano il CP con l'adattamento dei figli, valutano solo il CP della madre o lo valutano senza differenziare le influenze materne da quelle paterne (Soenens et al., 2010). Questi aspetti sono inoltre stati scarsamente testati cross-culturalmente. Il presente studio si pone l’obiettivo di estendere la letteratura sul CP considerando il contributo di entrambi i genitori analizzando le influenze dirette e reciproche sull’uso del CP nel tempo e l’effetto di queste dinamiche sul disadattamento dei figli adolescenti. In secondo luogo, in linea con gli studi che ipotizzano un’universalità del CP tra le culture (Gargurevich & Soenens, 2016), il presente contributo si propone di esplorare la presenza di similarità o differenze nelle associazioni diadiche e longitudinali tra famiglie Italiane e Colombiane. Metodo: Lo studio include famiglie Italiane (N=147) e Colombiane (N=74) che partecipano allo studio longitudinale cross-culturale “Parenting Behavior and Child Adjustment Across Cultures” (Lansford, 2011). L’età media dei ragazzi nei tre tempi considerati nello studio era 13,26 (T1), 14.24 (T2) e 15,33 (T3) anni. Il CP è stato valutato dai genitori attraverso la Psychological Control Scale (Barber et al., 1996), mentre i figli hanno valutato il proprio comportamento attraverso la Child Behaviour Checklist (Achenbach,1991). Sono stati implementati l’Actor Partner Interdependence Model (APIM, Kenny et al., 2006) e l’Analisi Multigruppo per il confronto tra i due paesi. Risultati: I risultati mostrano come l’utilizzo di CP da parte di padri e madri sia stabile nel tempo (actor effects) e come entrambi si influenzino reciprocamente (partner effects). Il CP materno (T2) è associato positivamente ai comportamenti antisociali dei figli (T3; β=.20, p<.01), mentre un’associazione negativa è stata riscontrata tra il CP paterno (T2) ed i sintomi internalizzanti (T3; β=-.14, p<.01). Le stesse associazioni sono state riscontrate confrontando le famiglie Italiane e Colombiane. Conclusioni: Il presente studio offre una prospettiva del CP, inclusiva delle componenti intra-familiari e diadiche, longitudinali e cross-culturali. I risultati emersi dallo studio offrono a ricercatori e professionisti elementi importanti per la pianificazione di interventi sul CP che tengano conto della natura della famiglia come sistema interdipendente e culturalmente caratterizzato

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