L’obiettivo principale di questo lavoro consiste nel sottoporre a verifica critica, alla luce di tematiche e di casi specifici, alcune delle categorie che abitualmente si utilizzano nei ragionamenti giuridici dedicati alle questioni di bioetica. La prospettiva da cui condurre l’analisi – non solo a motivo della formazione personale di chi scrive, come si vedrà subito – non sarà quella della filosofia del diritto, area che finora ha nutrito gran parte della riflessione biogiuridica, ma quella del diritto costituzionale comparato. I principali riferimenti, quindi, non andranno a concetti come verità, bene, natura o verso le teorie dell’utilitarismo, relativismo, neocontrattualismo, principialismo, ecc., ma si rivolgeranno a previsioni costituzionali, a leading cases, a disposizioni normative e ad interpretazioni dottrinali tutte esaminate all’interno di un quadro di riferimento logico-concettuale riconducibile al diritto costituzionale ed al metodo comparato. Il lavoro è stato eseguito con il contributo della Provincia Autonoma di Trento