Trattamento chirurgico del cancro del retto in un centro ad alto volume: analisi di 24 mesi di attività

Abstract

Il cancro del colon-retto è un patologia tumorale molto frequente a livello mondiale. Mentre dal punto di vista epidemiologico i tumori del colon e del retto non differiscono significativamente, pur essendo il tumore del retto meno frequente, da un punto di vista chirurgico invece il trattamento per il carcinoma rettale è molto più complesso: si hanno difficoltà tecniche maggiori dovute alla sede tumorale, si ha il problema del salvataggio dello sfintere quando le neoplasie sono molto distali, si ha infine il problema delle complicanze locali, non avendo il retto distale e medio un rivestimento peritoneale che ne limiti l’insorgenza. Per questo si enfatizza la necessità di eseguire interventi per carcinoma rettale in strutture ad alto volume, ovvero dove l’esperienza chirurgica è maggiore grazie ad un maggior numero di interventi svolti. Lo scopo di questo studio è valutare la gestione e la qualità del trattamento dei pazienti con cancro rettale che afferiscono ad un'unità chirurgica ad alto volume, ovvero l’U.O. Chirurgia generale colon rettale diretta dal Prof. Buccianti dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana. Abbiamo analizzato i dati riguardanti l'intero percorso diagnostico-terapeutico di una serie consecutiva di 105 pazienti, operati per cancro rettale tra il gennaio 2010 e il dicembre 2011. I risultati maggiormente correlati alla qualità del trattamento sono: il tasso di conversione intraoperatoria, il tasso di complicanze post-chirurgiche (soprattutto infezione della ferita chirurgica, deiescenza dell'anastomosi e mortalità) e i risultati oncologici a lungo termine (comparsa di recidive locali e sistemiche). Confrontando i dati ottenuti con quelli riportati in letteratura, possiamo concludere che l'unità operativa in esame ha conseguito ottimi risultati, sia dal punto di visto chirurgico che oncologico. L'ottima gestione dei pazienti riscontrata è da imputare non solo all'alta esperienza chirurgica, ma anche alla presenza di un gruppo oncologico multidisciplinare che affianca l'unità operativa

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