Le impronte sonore della geografia fisica per la scoperta della storia del paesaggio geomorfologico

Abstract

Per analogia con la creazione dei paesaggi sonori applicando il filtro percettivo al suono e non all’immagine, è creato il concetto di paesaggio sonoro geomorfologico. I suoni in geomorfologia sono studiati da tempo, ma il processo di percezione che permette di creare un paesaggio sonoro geomorfologico è ancora molto limitato. L’estraniamento di suoni geomorfologici permette di utilizzarli al livello di impronta sonora come suoni tipici di un ambiente in un contesto temporale preciso. Tre esempi dove è avvenuta la riproduzione di suoni attuali in relazione con paesaggi passati, mostrano come la lettura del paesaggio è rinforzata dall’utilizzo di un’impronta sonora propria che permette di creare dei paesaggi sonori. Grazie all’utilizzo di impronte sonore tipiche di un luogo e della sua storia geomorfologica, è quindi possibile incrementare, potenziare e integrare il processo percettivo basato esclusivamente sulla vista, creando un’esperienza sensoriale più completa del paesaggio

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