L’introduzione di acceleratori di particelle ad elevata energia, come il Large Hardon Collider (LHC)
realizzato al CERN, ha richiesto lo sviluppo di metodi avanzati per predire il comportamento di
particolari dispositivi che possono essere soggetti all’impatto con il fascio di particelle, e che, quindi,
sono progettati per operare in un ambiente estremamente radioattivo e fortemente sollecitato da un
punto di vista termo-strutturale. I materiali coinvolti devono soddisfare una serie di requisiti, quali:
elevata resistenza, buona duttilità alle alte velocità di deformazione ed elevata stabilità alle alte
temperature, oltre ad una buona resistenza alla corrosione e agli ambienti radioattivi. Ne deriva che i
metalli refrattari e le loro leghe risultano essere degli ottimi canditati e lo studio del loro
comportamento meccanico deve essere effettuato in un ampio intervallo di velocità di deformazione e
di temperature