Il rischio occupazionale per il personale esposto ai gas ed ai vapori anestetici (anestesisti, chirurghi, ferristi ed infermieri di sala) desta grande interesse per la potenziale azione tossica delle sostanze usate in sala operatoria. L'obiettivo di questo studio \ue8 verificare l'esposizione del personale sanitario rilevando le concentrazioni di due gas (Sevoflurane e Desflurane) all\u2019interno di una sala operatoria, modellizzandone, attraverso tecniche geostatistiche, la distribuzione spaziale. Il campionamento delle concentrazioni dei gas anestetici \ue8 stato condotto mediante un campionatore Bruel & Kjaer \u201cMulti-gas monitor modello 1312\u201d e Bruel & Kjaer \u201cMulti-campionatore 1309\u201d con software \u201cInnova 1312-7300\u201d con 10 sonde posizionate in sala operatoria a varie altezze, al fine di determinare le diverse condizioni di esposizione. I risultati sono stati elaborati mediante tecniche di analisi statistica classica e georeferenziale (variabili aleatorie di ordine k). Si Sono monitorati 184 interventi. Il valore medio (\ub1D.S.) della concentrazione di Desflurane \ue8 risultato di 1,94\ub13,30 ppm, quello del Sevoflurane di 0,74\ub10,79 ppm, entrambi inferiori ai limiti di riferimento indicativi suggeriti dalla letteratura internazionale per il Sevoflurane ambientale, ovvero tra 2 ppm (Danimarca e Francia) e 75 ppm (Stati Uniti\u2013ACGIH). Tuttavia, disaggregando le concentrazioni medie dei due gas in funzione dell\u2019anestesista e confrontandole attraverso il test T di Student, si nota una significativa differenza (p inferiore a 0,05) nell\u2019utilizzo dei due gas che, non riguarda solo le concentrazioni registrate tra i vari operatori che utilizzano lo stesso gas anestetico, ma anche quelle rilevate per lo stesso operatore che faccia uso di entrambi i vapori anestetici. Tale aspetto \ue8 ben evidenziato dalle mappe geostatistiche che mostrano come l\u2019operatore che presenta le pi\uf9 elevate concentrazioni ambientali di Desflurane, sia lo stesso che, utilizzando il Sevoflurane, mantiene la minore contaminazione della sala. In conclusione, lo studio evidenzia come, grazie all\u2019evoluzione della tecnica e della strumentazione anestesiologica, dell\u2019impiantistica della sala, etc.., la contaminazione ambientale da gas e vapori alogenati nelle sale operatorie sia attualmente molto contenuta. Tuttavia, in considerazione dell\u2019influenza dei comportamenti e delle procedure degli operatori nella variazione della concentrazione ambientale, appare fondamentale il ruolo della formazione del personale, oltre che di una regolare sorveglianza e manutenzione delle apparecchiature e degli impianti, per garantire a tutto il personale professionalmente esposto ai gas anestetici un rischio praticamente null