La clinica tra cronicità e polipatologia: necessità di un nuovo paradigma diagnostico

Abstract

Sulla scia del dibattito sul tema “Ridiscutere la clinica” svoltosi all’interno del XVII° Congresso Nazionale SIPeM (settembre 2014), sono state esposte, da chi scrive, le ragioni della scelta di un titolo parso a più di una persona, sorprendente o, per lo meno, inaspettato, che almeno inizialmente ha fatto sorgere in più d’una persona del pubblico, qualche perplessità. Ripensare la clinica presuppone, in fatti, una modificazione dell’agire medico, considerato ormai largamente legittimato dall’uso. Attualmente, l’opinione comune considera cosa ovvia un’ evoluzione della medicina clinica in conseguenza del rinnovarsi e del perfezionarsi di conoscenze e di strumentazioni. Meno evidente appare l’idea che anche fattori socio-epidemiologici possano richiedere una diversa visione dell’agire del medico. La cronicità e il fenomeno della “polipatologia, costituiscono caratteristiche comuni della moderna società che costringono effettivamente a ripensare e a ridiscutere la clinica.Tracking the debate on “Revisit the clinic” held inside the XVII National Congress SIPeM (September 2014), were exposed, by the writer, the reasons for choosing a title, to more than one person, surprising or, at least, unexpected, which did rise, at least initially, some misgivings on more than one person in the audience. Rethinking the clinic assumes, in fact, a modification of the main diagnostic points considered widely legitimized by custom. Currently, the common opinion considers obvious an evolution of clinical medicine as a result of a renewal or the improvement of knowledges and of equipment. Less obvious is the idea that differences in socio-epidemiological may require some changes also in doctor’s way of proceedings. Chronicity and the phenomenon of “polypathology”, are common features of modern society that actually force to rethink and reconsider the clinic

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