Democratic evaluation of clinical clerkship in a medical school. A case study

Abstract

We report a case study of democratic evaluation of a clinical clerkship for medical students. We used a mixed model combining interviews and questionnaires to students, teachers and nurses involved in 9 weekly clerkship rotations in 7 hospital wards. The main outcome variable in quantitative analysis was the score of perceived usefulness for professional development of 42 Observable Practice Activities (OPAs) that each student should perform during clerkship. Scores were higher when the OPA was performed more consistently, was performed in small groups, and when the teaching and the evaluation methods were perceived as valid. The overall satisfaction for the program of teacher was high and did not correlate with students’ perceptions. The burden for patients was perceived as slightly higher in nurses, and did not correlate with teachers’ perceptions. When returned to students, teachers and nurses, these data could contribute to improve the program. Contrariamente ai tipi di valutazione basati su standard normativi pre-determinati dalla istituzione stessa (valutazione burocratica) o da un corpo professionale esterno (autocratica), la valutazione democratica è un tentativo aperto, indipendente, non normativo (in quanto non vincolante per gli organizzatori né i partecipanti) di dare voce a tutti gli attori coinvolti nel programma valutato. Per questo è più probabile che fornisca una descrizione del programma più dal punto di vista dei partecipanti che da quello delle aspettative degli organizzatori, fornendo così ad entrambi i gruppi suggerimenti utili per svilupparlo e migliorarlo. Abbiamo utilizzato questo approccio per valutare l’impatto della introduzione in un tirocinio clinico del CdL in Medicina di una lista di attività cliniche che gli studenti dovevano effettuare, documentandole su un apposito libretto. Si è costituito un gruppo di valutazione indipendente autorizzato dal Comitato Didattico, costituito da un docente, una specializzanda, ed un gruppo di studenti. Abbiamo utilizzato una metodologia mista, basata su questionari, domande aperte e interviste. Quale principale variabile quantitativa abbiamo scelto la percezione dell’utilità di ognuna delle attività svolte per il proprio sviluppo professionale. Alcune attività non venivano svolte regolarmente. Sono risultate effettuate il 75%, con un massimo di 100% in due reparti ad un minimo del 44%. Limitando l’analisi a queste, la maggior parte delle attività è stata valutata positivamente. Fattori che sono risultati influenzare positivamente i punteggi delle singole attività sono la divisione in piccoli gruppi (6 o meno), la validità delle modalità di presentazione e di valutazione (se previsto), la consistenza di effettuazione fra le varie rotazioni. Questi dati, restituiti ai docenti e agli studenti, possono essere utili per migliorare il programma.

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