Tra tradizionalismo e liberalismo : i conservatori positivisti della seconda metà del secolo XIX

Abstract

È oggetto d'indagine un complesso di idee storico-politiche sviluppate dagli intellettuali della generazione positivista in Francia, a partire dalle quali si congiungono due famiglie politiche prima distinte, quella liberale e quella tradizionalista. Se la definizione della sfera delle libertà individuali e dell'ambito e delle funzioni dello Stato resta in questi autori quella propria dei liberali, essi abbandonano però l'idea che la realizzazione di tali principi si sia avuta nell'89, e individuano nelle «libertà» d'antico regime il nucleo da cui si sarebbero dovute sviluppare, per evoluzione «naturale» ? «storica», le istituzioni liberali moderne. Sulla scia di Burke, ma ponendosi anche alla scuola delle nuove scienze biologiche, essi privilegiano i condizionamenti storici ed ambientali cui l'uomo soggiace, ciò che li porta a (v. retro) rifiutare l'azione costruttrice della volontà nella storia, ipotesi iniziale del liberalismo. Per questi aspetti il loro pensiero appare come una delle fonti principali cui s'è alimentata la nuova destra di fine secolo.Pozzi Regina. Tra tradizionalismo e liberalismo : i conservatori positivisti della seconda metà del secolo XIX . In: Les familles politiques en Europe occidentale au XIXe siècle. Actes du colloque international de Rome (1er-3 décembre 1994), organisé par l'École française de Rome, le Dipartimento di politica, istituzioni, storia dell'Università degli studi di Bologna, le Centre d'histoire de l'Europe du XXe siècle (Paris) et l'Universidad Complutense (Madrìd) Rome : École Française de Rome, 1997. pp. 115-128. (Publications de l'École française de Rome, 240

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