La grotta. Lo spazio sacro. Il rito. Nuove evidenze dai livelli neolitici di Grotta San Biagio

Abstract

Tra i materiali provenienti dai livelli di Grotta San Biagio (Ostuni-BR), indicatori di varia natura avvalorano l\u2019ipotesi che il sito fosse frequentato per scopi cultuali e rituali in un periodo compreso tra la met\ue0 del VI e la met\ue0 del III millennio. In questa comunicazione si presentano alcuni dati riferibili alla frequentazione neolitica della grotta acquisiti durante i recenti scavi condotti dall\u2019universit\ue0 di Bologna. Le ricerche hanno consentito di individuare, oltre alla presenza di focolari e buche, un grande recinto di pietra -sulla scorta dei noti esempi di Cala Scizzo e Grotta Pacelli. La presenza della raffinata ceramica di facies serra d\u2019Alto, in associazione con i gi\ue0 noti oggetti estranei alla sfera del quotidiano come la pintadera, l\u2019idoletto a testa di papero e le accettine in pietra verde, insieme al nuovo rinvenimento di un pozzetto di carattere rituale, costituiscono una chiara testimonianza dell\u2019utilizzo della cavit\ue0 a scopi cultuali.Among the artifacts found in San Biagio\u2019s Cave (Ostuni - Brindisi - Italy), specific indicators are supporting the hypothesis of a ritual and cultic use of the cave between the half of the VI millennium BC and the half of the III millennium BC. This paper will show and discuss the data coming from the most recent excavations season, leaded by the University of Bologna. Beyond a series of hearths and pits, a huge stone fence has been found, showing a possible connection with Cala scizzo and Cave Pacelli in Apulia sites. Other than that, the presence of serra d\u2019Alto fine pottery, together with other unusual objects such as a pintadera, a zoomorphic idol interpreted as a \u201cbird head\u201d, several green stone-hatchets and the new ritual pit, are supporting again the cultic use hypothesis for this cave

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