DIABETE MELLITO TIPO 2 ED EVENTI ARITMICI NEL PAZIENTE ANZIANO. OSSERVAZIONI MEDIANTE MONITORAGGIO ECG HOLTER

Abstract

Premessa: Il diabete, come noto, espone ad elevato rischio di malattie cardio e cerebro-vascolari. Secondo alcuni autori il diabete \ue8, di fatto, una \u201ccardiomiopatia\u201d. In un precedente studio, peraltro in armonia con la letteratura, abbiamo evidenziato un maggiore incidenza di aritmie nei pazienti con diabete mal controllato. Recenti studi, infine, hanno ipotizzato una correlazione non casuale tra diabete mellito e fibrillazione atriale (FA). Obiettivo: Scopo di questo lavoro \ue8 stato confrontare, mediante ECG Holter, il numero, il tipo e la complessit\ue0 degli eventi aritmici in una popolazione diabetica rispetto ad una non diabetica, in uno studio di coorte retrospettivo. Risultati: \uc8 stato revisionato il database di tutte le registrazioni ECG Holter del nostro Ambulatorio di Cardiologia dal 1\ub0 ottobre 2010 al 31 maggio 2014, per un totale di 2401 esami eseguiti in soggetti di et\ue0 compresa tra 5 e 98 anni. Dal totale sono stati estratti tutti i pazienti con diabete tipo 2 di et\ue0 >65 anni (totale 181, pari al 7,5% dell\u2019intera popolazione, et\ue0 media 78\ub113) e, per confronto, \ue8 stata randomizzata una popolazione di 181 soggetti non diabetici di pari et\ue0, valutando l\u2019incidenza di aritmie sopraventricolari e ventricolari. L\u2019analisi statistica \ue8 stata condotta mediante Test Chi-quadrato e Test T di Student. In accordo con i dati della letteratura, nella popolazione diabetica abbiamo osservato una maggiore prevalenza di fibrillazione atriale (37 vs 18, ovvero 20,4% vs 9,9%, p<0,001). La frequenza cardiaca (media, minima e massima) \ue8 apparsa tendenzialmente pi\uf9 elevata nel gruppo di diabetici rispetto a quella dei controlli con alta significativit\ue0 statistica per quanto concerne la FC massima sia nei soggetti fibrillanti che in quelli in ritmo sinusale (RS). (Vedi Tabella allegata) Nei diabetici in ritmo sinusale abbiamo osservato, inoltre, una frequenza di extrasistolia sopraventricolare significativamente pi\uf9 elevata rispetto ai controlli (93% vs 82,8%, p<0,01), mentre non ha raggiunto la significativit\ue0 il confronto per l\u2019extrasistolia sopraventricolare ripetitiva (coppie: 54,9% vs 52,5%; run: 47,2% vs 42,9). Da notare anche, come peraltro gi\ue0 segnalato in letteratura, che tra i pazienti in ritmo sinusale, i diabetici presentano una minore variabilit\ue0 della frequenza cardiaca. Nei diabetici fibrillanti, rispetto ai controlli, abbiamo osservato una maggior frequenza di extrasistoli ventricolari al limite della significativit\ue0 (94,6% vs 88,8%), ed una loro maggiore complessit\ue0 (BEV polifocali: 11 vs 5, 29,7% vs 27,8%; coppie: 13 vs 4, 35,1% vs 22,2%), anche se l\u2019esiguit\ue0 del campione non consente un adeguato confronto statistico. Nel gruppo di pazienti con FA, abbiamo infine osservato come la prevalenza di pause di durata 65 3 secondi sia significativamente pi\uf9 elevata nei diabetici rispetto ai controlli (20 vs 6, 54,1% vs 33,3% p<0.004). Conclusione: In questo studio abbiamo osservato, in accordo con i dati della letteratura, come i pazienti diabetici presentino una maggior prevalenza di aritmie, ed in particolare di fibrillazione atriale rispetto alla popolazione non diabetica. Le cause della maggiore vulnerabilit\ue0 del tessuto di eccito-conduzione hannouna genesi multifattoriale che include verosimilmente le anomalie strutturali conseguenti alla microangiopatia coronarica, la neuropatia autonomica e la cardiomiopatia diabetica. La disregolazione autonomica, poi, sembrerebbe essere responsabile della minore variabilit\ue0 della frequenza cardiaca riscontrata nei diabetici. Infine, le fasi di iper e soprattutto ipo-glicemia, con l\u2019iperattivazione del sistema catecolaminergico, sono a loro volta potenzialmente pro-aritmiche. Anche l\u2019insulino-resistenza sembrerebbe avere un ruolo importante, come testimoniato dalla maggior prevalenza delle aritmie nei soggetti con diabete di tipo 2 rispetto a pazienti con diabete di tipo 1.I risultati da noi ottenuti, in armonia con quanto riportato in letteratura, confermano la predisposizione dei diabetici alle manifestazioni aritmiche sia sopraventricolari, e segnatamente la FA, sia ventricolari con ulteriore aumento del rischio cardiologico. Data la ricchezza delle informazioni desumibili dalla registrazione Holter potrebbe essere auspicabile introdurre tale monitoraggio nello screening periodico del paziente diabetic

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