La Suprema Corte riafferma l\u2019indirizzo secondo cui la lunga durata della convivenza coniugale non costituisce
di per s\ue9 un ostacolo alla delibazione delle sentenze ecclesiastiche di nullit\ue0 del matrimonio. A tal fine
non \ue8 sufficiente il protrarsi di una mera coabitazione, ma occorre riscontrare una convivenza arricchita da
un quid pluris: l\u2019affectio familiae. Muovendo da questa decisione l\u2019A. ricostruisce il complesso quadro della
giurisprudenza in tema di delibazione delle sentenze ecclesiastiche di nullit\ue0 del matrimonio evidenziando le
difficolt\ue0 nell\u2019individuare soluzioni capaci di conciliare l\u2019esigenza di rispettare gli impegni assunti con la sottoscrizione
del Concordato da un lato e, dall\u2019altro, di tutelare adeguatamente gli affidamenti riposti sul rapporto
coniugale di lunga durata