Le nuove paure

Abstract

Siamo appena scampati all'ennesima fine del mondo annunciata. Ma il repertorio delle apocalissi immaginarie non si esaurisce facilmente, anche perch\ue9 \ue8 alimentato da un malessere sociale che deve fronteggiare minacce concrete e planetarie. Il nuovo millennio ci vede molto pi\uf9 fragili, esposti, impressionabili. Viviamo immersi nella paura: inquietudine e angoscia hanno la funesta capacit\ue0 di addensarsi e di colorare di cupo il nostro orizzonte. Insomma la paura fa sistema, crea contagio, disegna l'habitat dell'incubo, dall'allarme alimentare all'emergenza climatica al rischio terroristico. Aug\ue9 per\uf2 non cade ostaggio di questa cupezza indifferenziata e, perlustrandola con spirito illuministico, distingue, cataloga, interroga. Cos\uec scomposta, la paura si rivela talora artificiosa, creata da media ansiogeni; o si riaffaccia, sublimata, l\ue0 dove non ci aspetteremmo di trovarla, come nell'indignazione invocata da Hessel o negli eufemismi della lingua. Individuare ci\uf2 che \ue8 davvero temibile \ue8 la prima mossa per disinnescare la presa che la paura ha su di noi

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