Vengono presentati in questo lavoro i risultati dell\u2019analisi stratigrafica e delle microfacies di un intervallo
che contiene il limite Permiano-Triassico (P-T), in quattro sezioni stratigrafiche ubicate nelle Dolomiti occidentali
(Masi Saracini, Sass de Putia W, Seres e Bulla), gi\ue0 oggetto di numerosi studi negli ultimi 30 anni.
Abbiamo controllato la posizione e la qualit\ue0 dei dati di campagna, originali o tratti dalla letteratura, e li abbiamo
ottimizzati in modo da evitare sia la sovrapposizione di informazioni, sia la loro ripetizione artificiale
nel record stratigrafico. Abbiamo esaminato al microscopio e interpretato le microbiofacies che compaiono nei
tre cicli trasgressivi-regressivi (C1,...,C3), ciascuno dei quali \ue8 spesso da circa 1 m ad alcune decine di metri,
che compongono la successione. Le microbiofacies basali e di tetto di ciascun ciclo sono caratteristiche rispettivamente
delle veloci fasi trasgressive e regressive; queste ultime sono visibili solo in alcuni siti, ove furono
preservate dall\u2019erosione subaerea e da quella connessa con il processo trasgressivo (ravinement) successivi. Le
microbiofacies della parte mediana dei cicli sono invece meno diagnostiche, in quanto i diversi componenti
(alghe calcaree, gasteropodi, micro- e macroforaminiferi, crinoidi e bivalvi) risultano quasi ovunque fortemente
mescolati. La causa risiede, almeno per il tratto sommitale della Formazione a Bellerophon (i.e. Membro di
Bulla) nell\u2019elevata energia delle correnti di tempesta che spazzavano il fondale, profondo alcuni metri, del
settore nord-occidentale del Bellerophon Gulf. Un aiuto per l\u2019interpretazione paleogeografica \ue8 fornito dalla
distribuzione spaziale dei grandi brachiopodi (Comelicania sp.) la cui presenza, poco-nulla rimaneggiata, indica
le aree di altofondo, ricche di nutrimento.
Il limite fra la Formazione a Bellerophon e la sovrastante Formazione di Werfen \ue8 caratterizzato da una
breve e intensa fase regressiva (shallowing), che segna l\u2019inizio del pi\uf9 forte evento di scomparsa-estinzione
(ME3) nella paleo-Tetide occidentale. Il fortissimo impoverimento dei taxa a scheletro calcareo caratterizza
l\u2019accumulo trasgressivo basale (ravinement) della Formazione di Werfen, e si accompagna con la comparsa di
microbialiti e stromatoliti anche domiformi e delle ooliti. Queste ultime divengono via via pi\uf9 grandi e meglio
formate verso l\u2019alto, ad indicare la stabilizzazione almeno momentanea dell\u2019ambiente marino. L\u2019importante
evento biologico di estinzione ME3 deriv\uf2 da un rapido e complesso cambiamento climatico (pi\uf9 caldo e arido),
che sconvolse gli habitat marini di bassa profondit\ue0 e le aree continentali intorno alla paleo-Tetide occidentale. In questo caso, infatti, la distribuzione latero-verticale
dei sedimenti e delle microbiofacies segue logiche biologiche
e meccaniche quasi-casuali, secondo modelli illustrati
recentemente in ambienti attuali di piana tidale
bahamiana. La prima apparizione evolutiva del conodonte
Hindeodus parvus avviene in questo contesto paleogeografico stressato, poco pi\uf9 di 1 m sopra ME3. Per
finire, le quattro mappe paleogeografiche presentate in
questo lavoro, pur se riferite a brevi periodi di tempo
(migliaia-decine di migliaia di anni) in corrispondenza
di eventi circa isocroni (limiti di cicli o di parasequenze
deposizionali) e corroborati da dati biostratigrafici certi,
hanno un carattere schematico