CONTROLLO DEL DOLORE POST-OPERATORIO NELLA CHTRURGIA DELLA MALATTIA DI CROHN

Abstract

Obiettivo. Scopo dello studio era il confronto delle principali metodiche antalgiche impiegate nel controllo del dolore postoperatorio, in pazienti con MC. Materiali e metodi. Lo studio, osservazionale e retrospettivo, \ue8 stato condotto su 133 pazienti affetti da Malattia di Crohn che, nel periodo compreso tra settembre 2011 e aprile 2012, sono stati trattati chirurgicamente presso i Reparti di Chirurgia Generale dei Professori G. Poggioli e M. Taffurelli e sono stati seguiti, nel decorso post-operatorio, dal Servizio di Terapia del Dolore acuto Peri-Operatorio dell\u2019Unit\ue0 Operativa di Anestesiologia e Terapia Intensiva (Direttore Prof. G.F. Di Nino). La valutazione del dolore \ue8 stata effettuata mediante l\u2019utilizzo della NRS, esaminando i pazienti tre volte al giorno in condizioni statiche e dinamiche. Le variabili indagate, oltre all\u2019intensit\ue0 del dolore, comprendevano anche il Protocollo di terapia antalgica applicata. Risultati. Tra gli N=133 pazienti inseriti nello studio, il 48,1% (n=64) era di sesso maschile e il 51,9% (n=69) di sesso femminile; l\u2019et\ue0 media era 38,2 ( \ub1 13,8). La maggioranza del campione (n=60) \ue8 stata trattata nelle prime 48h post-operatorie mediante somministrazione di analgesico endovenoso tramite pompa PCA (Protocollo C), oltre un terzo \ue8 stato trattato con analgesia endovenosa continua mediante elastomero (n=48, Protocollo B), n=20 pazienti sono stati trattati con analgesia peridurale (Protocollo D) e n=5 con analgesici endovenosi ad orari fissi (Protocollo A). Analizzando l\u2019andamento del dolore in condizioni statiche, la mediana dell\u2019NRSs era superiore in tutte le rilevazioni per i pazienti trattati con Protocollo D. Alla 16a e 40a ora post-operatoria l\u2019analgesia con Protocollo D era meno efficace sia rispetto al Protocollo B (p=0,04) sia al Protocollo C (p=0,011 e p=0,03); alla 24a ora l\u2019analgesia peridurale era meno efficace rispetto alla PCA (p=0,03) ma non rispetto all\u2019elastomero (p=0,07). Infine all\u20198a ora post-operatoria il trattamento con PCA era superiore rispetto ad entrambe le metodiche. L\u2019andamento della mediana dell\u2019NRSd risultava essere superiore in tutte le rilevazioni nei pazienti trattati con Protocollo D. Alla 8a, 24a, 32a e 40a ora, il trattamento con Protocollo D era meno efficace rispetto alla PCA (p<0,02); alla 16a e 48a ora l\u2019analgesia peridurale era meno efficace sia rispetto alla PCA che rispetto all\u2019elastomero endovenoso. Discussione e conclusioni. Il dolore post-operatorio nei pazienti con MC pu\uf2 essere complesso e di difficile gestione1. Nel nostro studio l\u2019analgesia con PCA era la metodica pi\uf9 efficace nel controllo del dolore post-operatorio, permettendo un\u2019analgesia di base mediante l\u2019infusione continua del farmaco e consentendo al paziente di autosomministrarsi un bolo aggiuntivo in caso di persistenza del dolore. Forniva inoltre al paziente un controllo sulla propria malattia, rafforzando il suo \u201cinternal pain locus of control\u201d. L\u2019analgesia endovenosa continua mediante elastomero era sovrapponibile alla PCA nel controllo del dolore post-operatorio. L\u2019analgesia peridurale era meno efficace rispetto alle precedenti metodiche analizzate. \uc8 plausibile che la limitata efficacia antalgica sia legata all\u2019estensione del taglio chirurgico, non compatibile con l\u2019analgesia locoregionale. Bibliografia 1. Cameron CA, Sawatzky JA. Postoperative pain management: the challenges of the patient with Crohn\u2019s disease. Medsurg Nurs 2008;17:85-91

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