Il Centro di Psichiatria Transculturale dell'Universit\ue0 di Bologna

Abstract

Il capitolo presenta le attivit\ue0 cliniche e di ricerca del centro Centro di Psichiatria Transculturale e della Migrazione G. Devereux dell\u2019Istituto di Psichiatria dell\u2019Universit\ue0 di Bologna. E\u2019un centro di ricerca e formazione dell\u2019Universit\ue0 di Bologna che si occupa dei temi della salute mentale dei migranti e delle minoranze e supporta le attivit\ue0 cliniche del Centro di Salute Mentale (CSM Bologna Ovest diretto dal Prof Berardi). Il gruppo di lavoro operante nei tre CSM Ovest (Nani, Scalo e Tiarini) \ue8 composto da un team multiprofessionale, di psichiatri, psicologi, infermieri professionali, assistenti sociali e antropologi, avente l\u2019obiettivo di intervenire sul disagio psichico dei migranti. Vengono realizzati \u201cinterventi specifici\u201d di presa in cura diretti a casi con bisogni psicosociali speciali, soprattutto denotanti un insufficiente grado di inserimento sociale (immigrazione recente, scarsa conoscenza dell\u2019Italiano, assenza di permesso di soggiorno, etc..). Parte integrante delle attivit\ue0 dei tre ambulatori \ue8 rappresentata dalla creazione di reti di collaborazione con altri settori sanitari, sociali e culturali. La creazioni di reti col settore sanitario del Dipartimento di Salute Mentale (Spazio giovani e SERT) o con i medici di medicina generale verte soprattutto a migliorare i percorsi di cura e l\u2019accessibilit\ue0 ai servizi, mentre la creazione di reti con servizi cittadini (Servizi Sociali, Associazioni di Volontariato) mira ad affrontare i bisogni sociali dei migranti e delle minoranze nel modo pi\uf9 appropriato e a favorire la loro integrazione ed accreditamento presso la comunit\ue0 locale. La collaborazione con i servizi sociali riguarda sia i migranti che si rivolgono al CSM, sia i richiedenti asilo per i quali sono i servizi sociali a promuovere il contatto. Oltre che sulle problematiche sociali, il lavoro con i migranti si basa sul riconoscimento delle specificit\ue0 culturali e delle conseguenti difficolt\ue0 comunicative. Il nostro progetto include un confronto attivo tra i professionisti rispetto alle tematiche culturali e all\u2019inserimento ove necessario nell\u2019equipe del mediatore culturale. I migranti seguiti dal Centro sono ad oggi 186. Il 57% sono uomini, l\u2019et\ue0 media \ue8 di 33 anni. L\u2019area di provenienza maggiormente rappresentata \ue8 quella del Maghreb (29%). Il 70% dei casi presentano disturbi mentali comuni (ansia e depressione) e la diagnosi psichiatrica pi\uf9 frequente \ue8 il disturbo dell\u2019adattamento (29,9%). Rispetto ai nativi, i migranti hanno un rialzo di oltre 5 volte del rischio di esordio psicotico. Le attivit\ue0 di collegamento hanno trovato implementazione sia mediante attivit\ue0 di consulenza svolte dagli psichiatri del CSM, che tramite l\u2019attivazione di corsi di formazione specificamente diretti a operatori socio-sanitari. Oltre che attivit\ue0 formative frontali e di totoraggio professionalizzante, svolte per studenti di medicina e specializzandi, Il centro Devereux organizza periodicamente momenti formativi interni al CSM con supervisioni di gruppo al fine di aumentare le \u201ccapacit\ue0 culturali\u201d del personale. Inoltre, in collaborazione con il Comune di Bologna, il Centro ha realizzato un progetto di formazione (\u201cLa relazione nei gruppi di lavoro e la gestione del disagio psichico\u201d) per gli operatori del Comune di Bologna a contatto con i richiedenti asilo e i rifugiati al fine di rafforzarne le competenze relazionali e psicologiche e contenere il distress che pu\uf2 colpire gli stessi operatori

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