Targeted therapies in lung adenocarcinomas: new methodologies and new markers

Abstract

Il cancro ai polmoni \ue8 la patologia neoplastica con il tasso di mortalit\ue0 pi\uf9 elevato. L\u2019adenocarcinoma (AC), che rappresenta il 60% dei tumori polmonari non a piccole cellule (NSCLC), \ue8 l\u2019istotipo pi\uf9 diffuso e attaualmente viene trattato mediante resezione chirurgica combinata con un regime chemioterapico basato su platino (Pt) abbinato ad una coppia di molecole citotossiche. Con lo scopo di risolvere gli svantaggi del trattamento chemioterapico, negli ultimi anni sono stati sviluppati farmaci a bersaglio molecolare. Le terapie molecolari maggiormente utilizzate per gli AC polmonari sono gli inibitori tirosin-chinasici (TKIs) diretti contro il recettore del fattore di crescita dell\u2019epidermide (EGFR) e contro la chinasi del linfoma anaplastico (ALK). Lo scopo del mio progetto \ue8 stato quello di migliorare la cura dei pazienti affetti da AC polmonare sia tramite l\u2019implementazione dei saggi per analizzare EGFR in campioni tissutali e biopsie liquide sia tramite la valutazione dell\u2019espressione di un nuovo possibile bersaglio di farmaci molecolari: il recettore tirosin-chinasico orfano da ligando-1 (ROR1). I nuovi saggi (SensiScreen\uae) sono stati validati su due coorti retrospettive di pazienti affetti da AC polmonare: la prima rappresentata da 471 campioni di tessuto e la seconda rappresentata da 61 campioni di plasma, 5 di siero e 39 di tessuto dagli stessi pazienti. SensiScreen\uae conferma le mutazioni trovate con DS e con le altre metodologie, ma soprattutto permette di analizzare alcuni casi risultati non valutabili con gli altri saggi e consente di trovare nuovi casi mutati. L\u2019espressione di ROR1 e di miR-382 (un microRNA, miRNA, coinvolto nell\u2019inibizione di ROR1) \ue8 stata valutata con TaqMan real-time PCR in una terza coorte retrospettiva costituita da 102 pazienti affetti da AC polmonare. Le nostre analisi dimostrano un\u2019overespressione di ROR1 e di miR-382 nel 28.6% e nel 48.1% dei casi rispettivamente

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