Produzione e trasformazione di olive da mensa: il caso della “Bella della Daunia”

Abstract

L’Italia è Paese produttore ma, soprattutto, forte consumatore ed importatore di olive da mensa; vanta tre Denominazioni d’origine protetta (DOP): fra cui la “Bella della Daunia”, oggetto del presente studio. Tale denominazione, attribuita alla cultivar “Bella di Cerignola”, ha ottenuto il riconoscimento DOP nel 2000; la zona di origine è delimitata nei territori dei comuni di Cerignola, Stornara, Stornarella, Ortanova, Trinitapoli e San Ferdinando di Puglia, in provincia di Foggia. La superficie coltivata supera i 1.000 ettari, la produzione annua di tale cultivar non supera le 5.000 tonnellate, di cui solo 118 certificate come DOP; parte di tale produzione è diretta ai mercati esteri dove è particolarmente apprezzata. L’oliva “Bella della Daunia” è caratterizzata da una forma grossa ed allungata e da specifiche caratteristiche organolettiche. La coltivazione di questa cultivar rappresenta una valida alternativa alle altre colture talora eccedentarie, le aziende di trasformazione, poi, costituiscono uno dei settori produttivi più dinamici dell’economia locale

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