Introduzione: Gli aneurismi delle arterie viscerali costituiscono un'entit\ue0 patologica
rara. La loro incidenza si attesta tra lo 0,01 e il2%. Nella maggior parte dei casi sono asintomatici,
rivelando la propria presenza solo al momento della rottura e risultando associati
ad una mortalit\ue0 elevata.
Scopo: In questo lavoro abbiamo voluto confrontare la nostra esperienza con i dati
presenti in letteratura, con lo scopo di individuare alcune linee di comportamento per
quanto riguarda le indicazioni e il tipo di trattamento da attuare per questi aneurismi.
Materiali e Metodi: Dal 1985 al 2010 sono giunti alla nostra osservazione 42 pazienti
per un totale di 46 lesioni. Le arterie colpite erano: l'a. splenica in 25 casi, l'a. epatica in 6
casi, l'a. renale in 6 casi, il tronco celiaco in 3 casi, l'a. gastroduodenale in 3 casi, l'a. pancreaticoduodenale
in 1 caso, i vasi gastrici in 2 casi. Di questi 26 casi sono stati trattati
chirurgicamente, 19 per via percutanea, 1 non \ue8 stato trattato, ma viene seguito con il follow-
up.
Risultati: La nostra esperienza, in accordo con i dati forniti dalla letteratura, ci suggerisce
un atteggiamento aggressivo per tutti gli aneurismi delle arterie viscerali con diametro
superiore a 2 cm, sintomatici e non. Il trattamento endovascolare \ue8 meno invasivo,
riduce i tempi di degenza e permette di raggiungere lesioni difficilmente aggredibili chirurgicamente.
La chirurgia tradizionale \ue8 indicata in condizioni di emergenza, in lesioni
morfologicamente inadatte all'approccio percutaneo e in condizioni in cui l'occlusione
del vaso espone ad elevato rischio ischemico distale