Cartografia e patrimonio militare. Il caso dell’Arsenale Militare Marittimo della Spezia
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- Publisher
- Franco Angeli
Abstract
L’11 e il 12 febbraio 2016 il Dipartimento di Lettere, Arti, Storia e Società
dell’Università di Parma e il Centro Italiano per gli Studi Storico-Geografici
hanno organizzato nella città emiliana il seminario di studio Officina cartografica:
materiali per lo studio della cartografia.
Due grandi campi di ricerca hanno dato fondamento all’incontro: la storia
della cartografia come evoluzione nel lungo periodo della rappresentazione
dello spazio; la cartografia storica quale fonte primaria per la storia del
territorio, del paesaggio e dei centri urbani.
L’articolato ventaglio di approcci che gli studiosi hanno messo in gioco –
e che bene si riflette nei saggi qui raccolti, frutto dell’approfondimento e
della rielaborazione dei temi affrontati nel corso del seminario – rivela il
desiderio di conoscenza che, attorno alla cartografia storica e nell’orbita
della galassia relazionale che fa capo al cosiddetto spatialturn, da qualche
anno accomuna geografi, storici (dell’ambiente, della città, dell’amministrazione,
della cultura ecc.), sociologi, urbanisti, storici dell’arte e della
letteratura.
Il lettore interessato potrà quindi trovare – frutto del lavoro di nomi affermati
del panorama scientifico italiano e internazionale e di giovani studiosi
– contributi metodologici e riflessioni sui recenti cambiamenti epistemologici
nella ricerca storico-cartografica (Mangani, Rombai, Siniscalchi), proposte
di scambio scientifico, di formazione archivisitica e aperture a nuove
piste di ricerca (Guarducci, Pressenda e Sturani, M. Rossi); ricerche d’archivio
e casi di studio dalla forte ricaduta applicativa (Quaini, De Santi,
Gemignani-Cervellini-Rossi L., Sacco, Masetti, D’Ascenzo, Spagnoli,
Piastra, Scanu e Podda, Dai Prà e Mastronunzio, Masotti, Berti, Rizzo) e
una finale riflessione sul recente e fortunato romanzo di Vittorio Giacopini
La mappa (Iacoli) che, riprendendo una tradizione illustrata da Borges,
Calvino e tanti altri, chiama in causa il dispositivo apparentemente tecnico
e astratto della carta per proporre al pubblico degli appassionati di letteratura
una vicenda declinata fra storia e immaginazione