METODICHE DI VALUTAZIONE DELLA RIGIDITA\u2019 ARTERIOSA: IMPLICAZIONI CLINICHE NEL SOGGETTO ANZIANO

Abstract

La distensibilit\ue0 dei vasi arteriosi si riduce con l\u2019et\ue0. Differenti metodiche per la misurazione della rigidit\ue0 arteriosa sono disponibili, anche nel soggetto anziano, quali la pressione differenziale, la velocit\ue0 dell\u2019onda di polso (PWV), l\u2019augmentation index (AI), il QKD e la systemic arterial compliance (SAC). Un\u2019aumentata rigidit\ue0 artertiosa, valutata con la PWVcf, \ue8 un fattore di rischio cardiovascolare indipendente ed \ue8 un indice di aterosclerosi subclinica. Ciascun componente della sindrome metabolica, quali obesit\ue0 addominale, dislipidemia, ipertensione arteriosa e iperglicemia, sono fattori di rischio CV indipendenti. E\u2019 stato dimostrato che il grasso addominale gioca un ruolo chiave nello sviluppo di malattie cardiovascolari, anche nell\u2019anziano. D\u2019altra parte \ue8 stato dimostrato il ruolo protettivo del tessuto adiposo periferico sul rischio CV. Solo pochi studi hanno valutato le relazioni tra distribuzione del grasso corporeo e rigidit\ue0 arteriosa nell\u2019anziano. Solo pochi studi inoltre hanno comparato diverse classificazioni di sindrome metabolica nel predire il danno vascolare subclinico. Perci\uf2 il primo scopo di tale tesi \ue8 stato quello di valutare le relazioni tra composizione corporea, sindrome metabolica, sue componenti e rigidit\ue0 arteriosa; il secondo scopo \ue8 stato quello di valutare quale dei valori di circonferenza vita considerati dalle classificazioni di IDF e NCEP fosse pi\uf9 accurato nell\u2019identificare il danno vascolare subclinico. In un sottogruppo di donne anziane inoltre \ue8 stato valutato il possibile ruolo protettivo del grasso periferico sul danno vascolare subclinico. Infine ulteriore scopo di questo studio \ue8 stato quello di confrontare in un sottogruppo di 52 soggetti due differenti metodiche di valutazione della rigidit\ue0 arteriosa, quali QKD e PWV nella valutazione del danno vascolare subclinico. In tutti i soggetti sono state valutate variabili antropometriche (peso, altezza, BMI, circonferenza vita), composizione corporea (massa grassa totale e tronculare, massa magra totale e appendicolare) misurata con Dual Energy X-Ray Absorptiometry (DXA), variabili metaboliche (colesterolo totale, colesterolo HDL e LDL, trigliceridi, glicemia ed emoglobina glicata) e pressione arteriosa. Tutti i soggetti sono stati inoltre sottoposti a tonometria arteriosa transcutanea per la rilevazione della velocit\ue0 dell\u2019onda di polso carotido-femorale (PWVcf) e dell\u2019onda di polso carotido-radiale (PWVcr). I soggetti affetti da SM, indipendentemente dalla definizione utilizzata (IDF o NCEP), presentavano valori di PWVcf, ma non di PWVcr, significativamente pi\uf9 elevati dei soggetti senza SM. Inoltre nel gruppo di soggetti con PWVcf maggiore di 12 m/sec, utilizzando il cut-off di circonferenza vita suggerito dalla IDF (80 cm nelle donne e 94 cm negli uomini) \ue8 stato identificato un maggior numero di soggetti con danno vascolare subclinico rispetto a quelli identificabili utilizzando i valori soglia del NCEP (88 cm nelle donne e 102 cm negli uomini). In un sottogruppo di soggetti di sesso femminile \ue8 emersa associazione negativa tra PWVcf e grasso periferico, dimostrando un possibile ruolo protettivo del grasso periferico sul danno vascolare subclinico. Infine, confrontando due diverse metodiche di valutazione di rigidit\ue0 arteriosa in un sottogruppo della nostra popolazione di studio di soggetti anziani, \ue8 emerso che sia il QKD che la PWVcf sono indici affidabili di rigidit\ue0 arteriosa correlati ai principali fattori di rischio CV, sebbene esplorino differenti segmenti arteirosi. Pertanto anche nel soggetto anziano \ue8 ipotizzabile l\u2019utilizzo congiunto di tali metodiche per identificare precocemente i soggetti con rischio CV subclinico.The compliance of the arteries declines with age. Different measures of arterial stiffness are available even in the elderly, such as pulse pressure, pulse wave velocity (PWV), augmentation index (AI), QKD and systemic arterial compliance (SAC). Increased arterial stiffness, assessed by carotid-femoral Pulse Wave Velocity, is an independent Cardiovascular Diseases risk factor and it has been recognized as an index of subclinical atherosclerosis. Each component of the metabolic syndrome (MS), such as abdominal fat, dyslipidemia, high blood pressure and hyperglycemia, are independent CV risk factors. It has been shown that body fat distribution, in terms of central adiposity, plays a key role in the development of CV diseases and mortality, even in the elderly. On the other hand it has been demonstrated the protective role of peripheral adipose tissue on the CV risk. However only a few studies evaluated the relationships between body fat distribution and arterial stiffness in the elderly. Moreover just a few studies compared different classifications of MS in terms of suclinical vascular damage\u2019s prediction. Therefore the first outcome of this study was to assess the relationships between body composition, metabolic syndrome (MS), its components and arterial stiffness in elderly healthy subjects of both sexes. As IDF and NCEP definition consider different waist circumference cut-off to identify abdominal obesity, the second aim of the present study was to evaluate which of waist circumference cut-off considered in IDF and NCEP MS definition was more accurate to identify subclinical vascular damage. In a subgroup of elderly women we wanted to evaluate the possible protective effect of peripheral adipose tissue on suclinical vascular damage. Finally another aim of this study was to compare in a subgroup of 52 elderly subjects two different measures of arterial stiffness such as QKD and PWV in the assessment of the subclinical vascular damage. In each subject we evaluated body mass index, waist circumference, systolic and diastolic blood pressure, metabolic variables, body composition by Dual energy X-ray Absorptiometry and arterial stiffness by carotid-femoral (PWVcf) and carotid-radial pulse wave velocity (PWVcr). PWVcf but not PWVcr was significantly higher in patients with MS than in those without MetS, independently of its definition (IDF or NCEP). By using more conservative values of waist cut-off, as suggested by IDF, it was possible to recognize higher percentage of subjects with subclinical vascular damage (PWV higher than 12 m/sec) than by using those suggested by NCEP. In a subgroup of women we found negative association between peripheral FM and PWVcf, showing a possibile protective role of the peripheral adopose tissue on suclinical vascular damage. Finally, comparing two different measures of arterial stiffness in a subgroup of our elderly subjects, we showed that both PWVcf and QKD 100-60 are good indexes of arterial compliance related to CV risk factors, eventhough they explore different arterial segments and should be probably used togheter to better identify subjects at higher subclinical CV risk

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