Applicazioni delle biotecnologie in microbiologia clinica

Abstract

La biologia molecolare negli ultimi decenni ha rivoluzionato il panorama della ricerca scientifica e della diagnostica, permettendo di rendere visibili e di quantificare \u201centit\ue0\u201d delle quali, in un passato non molto lontano, si ignorava persino l\u2019esistenza. Se fino agli anni \u201950 si parlava di presunte proteine in grado di trasmettere l\u2019informazione genetica, ora si conoscono esattamente le molecole responsabili del perpetuarsi della vita: l\u2019acido deossiribonucleico (DNA) e l\u2019acido ribonucleico (RNA). In un susseguirsi incessante di scoperte l\u2019uomo prende pieno possesso della chimica, della biologia e della struttura degli acidi nucleici. L\u2019essenza di ogni forma di vita diventa decifrabile in pochi e semplici elementi: le basi azotate, che costituiscono una catena fitta di informazioni e legami chimici, codificano, di tre in tre, gli aminoacidi da inglobare nelle nascenti proteine. \uc8 la stele di Rosetta per decriptare il codice genetico: il gene da entit\ue0 astratta prende forma, sostanza e dimora. Il processo di \u201cmodernizzazione\u201d della scienza della vita \ue8 cominciato: nasce la biologia molecolare che in pochi anni rivoluziona l\u2019indagine scientifica in campo medico, farmaceutico, alimentare, ambientale\u2026 Dopo l\u2019introduzione della reazione di amplificazione a catena (PCR) del DNA, avvenuta negli anni \u201980, il codice genetico della vita diventa \u201cvisibile\u201d e a \u201cportata d\u2019uomo\u201d: una singola molecola viene replicata in modo esponenziale milioni di volte, milioni di copie di un gene sono disponibili per essere studiate, comprese e clonate. I geni di interesse vengono inseriti in vettori ricombinanti, a loro volta ospiti di quelli che oggi chiamiamo organismi geneticamente modificati (OGM). In tutti i laboratori del mondo prendono vita nuove entit\ue0 biologiche, con geni ancestrali frutto di una selezione milionaria, ma in combinazioni che solo l\u2019uomo ha saputo creare. E non solo. Nel XXI secolo l\u2019uomo riesce anche a sequenziare il proprio genoma, a scrivere il vocabolario della sua storia biologica, pur senza comprendere pienamente il significato di ogni \u201cparola\u201d. Ma, indipendentemente dalla comprensione di queste \u201cparole\u201d, \ue8 opportuno chiedersi quanto il contesto ambientale, gli eventi contingenti, limitino e condizionino la totipotenza del nostro codice genetico. Sotto questo profilo, in una visione deterministica, l\u2019uomo potrebbe presuntuosamente credere di aver raggiunto lo scopo, quello di prevedere l\u2019insorgere di malattie o patologie, quello di modellare la vita secondo i propri gusti e desideri\u2026 Ma la persuasione di ci\uf2 \ue8 lontanissima dalla realt\ue0 cosmica, policromatica, mutevole di cui siamo pervasi. Le conoscenze di biologia molecolare acquisite in questi ultimi anni ci possono aiutare ad indagare, capillarmente, i meccanismi alla base di molte malattie, ad accelerare i tempi per una diagnosi, a disegnare farmaci personalizzati, a migliorare le caratteristiche di un prodotto alimentare o di un vegetale necessario per l\u2019alimentazione umana e animale, ma non potranno mai prevedere, secondo una visione riduzionista della scienza, il nostro destino biologico.not availabl

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