research

Analisi di impurita solide nei mieli della Lucchesia mediante Filth test: evoluzione della qualita negli ultimi 15 anni

Abstract

Il miele, prodotto naturale per eccellenza, è conosciuto fin dall’antichità per le sue caratteristiche nutrizionali e salutistiche. Secondo la normativa vigente, il miele immesso sul mercato deve essere privo di sostanze organiche ed inorganiche estranee alla sua composizione. Nonostante ciò, sottoponendo il miele a Filth test è possibile ritrovare delle impurità appartenenti a diverse classi: impurità di origine animale, di origine carboniosa, impurità varie. In questa tesi, sono stati sottoposti a Filth test 24 campioni di miele, 19 provenienti da produttori toscani della Lucchesia e 5 dalla grande distribuzione; le impurità ritrovate sono state determinate, suddivise in classi quantitative e i risultati ottenuti sono stati messi a confronto con quelli derivanti da una precedente indagine condotta presso il DiSAAA-a dell'Università di Pisa nel periodo 1996-1999, sempre relativa a Filth test su 55 campioni di miele provenienti dalla Lucchesia. Dal confronto è emerso un complessivo miglioramento della qualità del miele in termini di impurità solide individuabili dovuto a diversi fattori, di cui i principali sono rappresentati da importanti cambiamenti nel quadro normativo in riferimento all'igiene dei prodotti primari, oltre che da miglioramenti del grado di conoscenza da parte del produttore in virtù dell'aumentato livello di formazione specifica. A questo contribuisce anche il ricambio generazionale in atto presso le aziende apistiche nazionali

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