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La minitoracotomia come approccio per il trattamento concomitante della fibrillazione atriale

Abstract

RIASUNTO Introduzione La fibrillazione atriale (FA) è un tachiaritmia sopraventricolare caratterizzata dalla presenza di un'attivazione atriale caotica ed incoordinata con conseguente inefficacia nell'attività meccanica. La fibrillazione atriale costituisce la più comune aritmia nella pratica clinica ed un importante problema sanitario con alto peso economico e sociale. La sua prevalenza nella popolazione generale si aggira tra 0,4% e 1% e sale all'8% negli ultra ottantenni. Cardiopatie organiche, malattia della valvola mitrale in particolare, costituisce importane ruolo nell'eziologia della FA. Il gold standard della terapia chirurgica della FA ovvero la procedura di Cox-Maze IV. La chirurgia mini-invasiva cardiaca sta diventando sempre più popolare nel mondo. Implementazione della chirurgia mini-invasiva nel trattamento della FA è un aspetto promettente. Materiali e metodi Sono stati raccolti i dati in modo retrospettivo riferiti al periodo Gennaio 2007 e Dicembre 2009. In questo periodo settantacinque (75) pazienti consecutivi sono stati sottoposti preso l'Ospedale del Cuore “G. Pasquinucci”, Fondazione CNR-Regione Toscana “G. Monasterio” di Massa, a trattamento chirurgico della FA in corso di interventi di chirurgia mini-invasiva valvolare per via minitoracotomica destra. La nostra popolazione è composta da 43 (57,3%) individui di sesso femminile e 32(42,7%) di sesso maschile. L'età media dei pazienti al ricovero era di 66,7 ± 9,8 anni. La durata media della FA nella casistica complessiva era di 25,1±22,7 mesi. Tutti i pazienti sono stati sottoposti ad ECG, ecocardiografia transtoracica bidimensionale, doppler e color doppler, e studio coronarografico. Tutti i pazienti sono stati sottoposti alla stessa procedura di anestesia generale. In tutti i pazienti l’allestimento della circolazione extracorporea è stato eseguito secondo la nostra tecnica standard per le procedure di chirurgia mininvasiva minitoracotomica. La mini-toracotomia destra di circa 5-6 cm è stata fatto al livello 2, 3, 4 spazio seconda intervento chirurgico eseguito. Tutti pazienti sono stati sottoposti RF ablazione compresi intervento chirurgico principali. I dati sono stati espressi come media ± deviazione standard nel caso di variabili continue e come percentuali nel caso di variabili categoriche. L'analisi Kaplan-Meier di sopravvivenza libera da tachiaritmie sopraventricolari e l'analisi di sopravvivenza libera da eventi è stata effettuata con programma statistico StatView®. Risultati Tutti i 75 pazienti della nostra casistica sono stati sottoposti ad ablazione a RF della FA con l'impiego di sistemi di erogazione monopolare, bipolare o di entrambi. Più dell'80% dei pazienti l'unico tipo di energia impiegata è stata la RF monopolare. Circa la modalità di erogazione nel 44% dei pazienti è avvenuta per via epicardica, nel 21,3% per via endocardica e nel 34,7% con entrambe le modalità. Nello specifico, tutti i 75 pazienti sono stati sottoposti a isolamento delle vene polmonari (PVI); 6 (8%) mediante encircling separato delle vene polmonari di destra e di sinistra in posizione antrale, 9 (12%) mediante il confezionamento di una box lesion con RF monopolare endocardica, 47 (62,7%) mediante box lesion con RF monopolare epicardica, 13 (17,3%) mediante box lesion con RF bipolare. In 22 pazienti (29,3%) all'isolamento delle vene polmonari è stata aggiunta una linea di lesione verso l'anulus mitralico posteriore. L'esclusione chirurgica dell'auricola sinistra e una linea di connessione tra l'auricola stessa e la vena polmonare superiore sinistra (LSPV) è stata effettuata in 12 (16%) pazienti. Solo in un paziente (1,3%) si è proceduto ad una Cox-Maze IV sinistra completa ed in un altro paziente ad una Cox Maze IV biatriale. Solo 1 (1,3%) decesso perioperatorio per sanguinamento incoercibile per rottura di cuore. Nell'unica conversione intraoperatoria in sternotomia per sanguinamento si è evidenziata una lesione dell'apice dell'auricola sinistra. Alla dimissione 43 (57,3%) pazienti erano in RS e 30 (40%) in FA. Al termine di un follow-up medio di 21,6±10,1 mesi con range 5-45 mesi, completo al 98,6%, ad un'analisi di prevalenza, 46 pazienti (63%) risultano in RS stabile e 27 (37%) in FA. Da un'analisi statistica effettuata con valutazione della curva di sopravvivenza libera da fibrillazione atriale o oltre tachiaritmie sopraventricolari secondo Kaplan-Meier si evincono risultati sovrapponibili all'analisi di prevalenza. Tra gli eventi avversi postoperatori tardivi si segnalano: 3 nuovi impianti di Pace- maker; 2 TIA; 1 ictus cerebri senza reliquati. Al follow-up, 26 (56,5%) pazienti sono liberi da terapia antiaritmica mentre 19 (42,2%) sono tuttora trattati con almeno un farmaco. Conlusione Al base del nostro studio, possiamo concludere che il trattamento concomitante della fibrillazione atriale con approccio mini-invasivo minitoracotomico destro con energia a radiofrequenza in pazienti candidati a chirurgia cardiaca per differenti valvulopatie è fattibile, sicuro e riproducibile

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