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La responsabilità di amministratori e soci nelle società a partecipazione pubblica

Abstract

Oggetto del lavoro di tesi è la responsabilità di amministratori e soci nelle società a partecipazione pubblica soprattutto alla luce dei problemi di giurisdizione rilevati dalla Corte di Cassazione. Si è esaminato dapprima il tema della responsabilità amministrativa indicandone l’evoluzione nell’ordinamento e le difficoltà relative alla configurabilità come istituto di diritto privato o di diritto pubblico ed i mutamenti avvenuti nell’ordinamento relativamente ad una crescente commistione tra pubblico/privato ed un’ elevata diffusione di società a partecipazione pubblica: a livello centrale soprattutto come risultante delle privatizzazioni di enti ed imprese pubbliche e a livello locale come modalità di gestione dei servizi pubblici locali (I capitolo). Successivamente (II capitolo) si sono analizzati quegli elementi e requisiti fondanti la responsabilità amministrativa indagati dal giudice contabile: attraverso l’esame di ciascun aspetto si potranno meglio evidenziare gli orientamenti giurisprudenziali della Corte di Cassazione e gli sviluppi successivi (III capitolo). Nonostante la numerosa presenza delle società a partecipazione pubblica, il legislatore non ha provveduto a risolvere in maniera univoca e definitiva la questione cosicché permane il dubbio relativo alla giurisdizione operante nei confronti di amministratori e soci di tali organismi. Si devono ritenere operanti e cogenti i principi propri del codice civile in materia di responsabilità, al pari delle società private oppure applicare i principi della disciplina contabilistica dettata per i dipendenti e funzionari pubblici? A quali criteri ci si deve attenere per operare una disciplina anziché un’altra? Obiettivo di questo lavoro di tesi è analizzare come la Suprema Corte sia intervenuta ed abbia cercato di risolvere tali problematiche sviluppando criteri via via diversi, volti a colmare il vuoto normativo dovuto alla mancanza di una previsione univoca. Si sono pertanto analizzati gli orientamenti della Corte soprattutto alla luce della sentenza n. 26806/2009 che ha modificato il precedente orientamento. Da questo consegue la rilevanza della posizione di soci ed amministratori all’interno della compagine societaria e non più il requisito del rapporto di servizio esistente tra Pa e società stessa. A tutt’oggi tale orientamento si rileva condiviso nella giurisprudenza successiva ed ulteriormente puntualizzato attraverso l’identificazione due regole riguardanti le figure soggettive private e le società a totale partecipazione pubblica

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