L’elaborato vuole evidenziare le potenzialità che il processo di fermentazione anaerobica ha sia nella produzione di energia da fonte rinnovabile, sia come soluzione valida per lo smaltimento di sottoprodotti e reflui di filiere agricole e agroindustriali.
Dopo una prima panoramica sullo stato dell’arte di tale settore, a livello nazionale e comunitario, nella quale vengono riportati dati come la produzione annua di biogas, il suo valore energetico equivalente in rapporto al petrolio, il numero degli impianti presenti ad oggi e le potenzialità produttive nazionali, si sottolinea come, in sintonia con gli ultimi studi eseguiti sulla produzione e diffusione delle energie, i quali propendono verso una tipologia di mini e micro-generazione diffusa sul territorio, si potrebbe favorire lo sviluppo di una serie di piccoli impianti basati sull’anaerobiosi anche là dove non sono presenti grandi accorpamenti di allevamenti o agroindustrie.
Per la nascita di questi piccoli impianti semplificati, anche ad uso esclusivamente aziendale o di piccole realtà artigianali della trasformazione dei prodotti agroalimentari , occorrono studi che aprano loro la strada.
Studi necessari a determinare di volta in volta, in base alla tipologia del sottoprodotto disponibile, la fattibilità e le potenzialità della produzione di biogas da utilizzare anche in autoconsumo interno all’azienda, e che eventualmente stabiliscano una razione ad hoc utilizzando i sottoprodotti comunemente disponibili in loco o nelle vicinanze, senza dover ricorrere all’inserimento nel piano produttivo di colture dedicate, mantenendo così un forte legame con l’idea di fonte rinnovabile e di recupero di materiale di scarto, in modo tale da poter potenzialmente chiudere anche il ciclo produttivo.
I vantaggi sono molteplici: la possibilità di auto prodursi un quantitativo variabile di energia elettrica, termica, o mista, per i propri consumi, trovando allo stesso tempo una via alternativa allo smaltimento dei sottoprodotti, spesso macchinosa e costosa.
Da qui la necessità di creare un piccolo sistema da laboratorio che simuli la digestione anaerobica di piccole quantità di substrati, per iniziare a indagare su tale tematica e stimarne le capacità.
Nell’elaborato vengono riportate le fasi che si sono dovute seguire per la realizzazione tecnica e fisica del prototipo.
Alla fine sono stati eseguiti dei test preliminari per verificare la ripetibilità del suo funzionamento e si è provveduto alla stesura di un protocollo per il suo utilizzo, in modo da ovviare ad inconvenienti procedurali.
I dati raccolti sono stati poi verificati statisticamente per attestarne la bontà.
Nell’ultima parte dell’elaborato vengono tratte le conclusioni sul lavoro svolto fino ad oggi e le possibili strade da seguire per portare avanti tale studio