Il patrimonio suinicolo italiano rappresenta, con 9,3 milioni di capi, il 5,8% dei suini allevati nell’Unione Europea. Accanto ai circa 5000 allevamenti intensivi di maiali bianchi di razze pesanti, si collocano nel nostro paese, piccoli allevamenti di razze autoctone, che nel complesso rappresentano il 5% del totale. In letteratura non sono riportate segnalazioni inerenti la presenza di miceti potenzialmente zoonotici.
Nella presente tesi è stata condotta un’ indagine colturale su 192 suini allo scopo di caratterizzare la flora micotica superficiale in animali mantenuti in diverse tipologie di allevamento: brado, semibrado, intensivo. I campioni sono stati prelevati da cute, condotto uditivo esterno e congiuntiva di animali di razza Cinta Senese, Large White e Landrace, “ibridi commerciali” e cinghiali. La cute di un solo animale è risultata positiva per Microsporum gypseum, indicando la scarsa recettività della specie suina ai dermatofiti. Dalle colture ottenute dai tamponi oculari sono stati isolati numerose specie di lieviti potenzialmente zoonotici, mentre da quelle ottenute dai tamponi auricolari sono state tipizzate sia Malassezie “non lipido dipendenti” (M. pachydermatis), che Malassezie lipido dipendenti (M. sympodialis e M. furfur) potenzialmente responsabili di zoonosi. Queste ultime sono state riscontrate soltanto nei suini di razza pesante, con differenze significative