research

Santa Maria di Pietraspaccata a Marano di Napoli

Abstract

L'articolo interpreta i caratteri ambientali del sito di S. Maria di Pietraspaccata in Marano di Napoli attraverso gli esiti di un rilievo già condotto che permettono di rappresentare, attraverso il disegno, la complessità del luogo. Le antichissime cavità rupestri configurano l'ipotesi di un originario insediamento eremitico dislocato su tre principali livelli e costituito 'in negativo' nella parete tufacea (due grotte eremitiche e un ambiente cultuale absidato al livello di accesso, un ambiente con funzione di colatoio orizzontale per la mummificazione dei morti al secondo livello, una grotta per la sistemazione dei corpi al terzo livello) cui si innestarono, in periodo rinascimentale, le strutture murarie destinate a romitorio. Il luogo, diventato successivamente sede di accoglienza per i pellegrini transitanti lungo l'antico tratturo di origine osca che collegò l'entroterra napoletano alla piana flegrea, la cui capacità di rappresentare il tempo emerge dalla contestualità delle due principali fasi generative (quella di scavo e 'sottrazione' materica e quella costruttiva di 'addizione'), accresce la propria dimensione enigmatica nelle numerose e più minute testimonianze stratificate e particolarissimi rinvenimenti, ispessendo i propri strati di memoria e ponendosi come esempio di architettura dimenticata da recuperare all'interno dei processi contemporanei per la rigenerazione territoriale

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