Lo studio ricostruisce l’attività degli antifascisti italiani attivi a Ginevra e nell’Alta Savoia francese. In questa permeabile zona di confine gli esuli costruirono un’identità che affondava le proprie radici nella tradizione risorgimentale ma che proponeva un modello totalmente alternativo a quello veicolato dal fascismo attraverso le sedi consolari e le altre istituzioni del regime. Figure come quelle di Giuseppe Chiostergi, Guglielmo Ferrero, Egidio Reale e Giuseppe Biasini catalizzarono intorno a sé numerosi oppositori al regime, creando una comunità che forniva notevole aiuto ai connazionali, come nel caso della colonia estiva per i bambini creata a Saint-Cergues. La seconda guerra mondiale mostrerà i frutti più maturi di questa intensa attività solidaristica