Costruzioni territoriali e migrazione. Spazi del sacro e identità religiose a Cagliari

Abstract

Partendo dall’evidenza di una correlazione strutturale fra l’amplificazione del fenomeno migrato- rio in Italia e in Europa (in termini di crescita numerica e di diversificazione di origine) e l’emergere di nuove pratiche religiose, il contributo propone alcune piste che incociano tre campi: gli spazi del sa- cro, i migration studies e la geografia sociale. Il contributo, che rende conto dei primi passi di una ricerca in corso, è volto a considerare in che modo, nell’area metropolitana di Cagliari, il vissuto religioso praticato presso ‚nuovi‛ luoghi di culto e aggregazione comunitaria come chiese ortodosse o cattoliche di riti orientali, o moschee e templi, of- fra ad alcuni gruppi di migranti la possibilità di mettere in atto strategie di appropriazione di partico- lari spazi urbani, cercando di comprenderne le dinamiche, le ricadute sociali e comunitarie, in partico- lare nello spazio pubblico condiviso. Lo studio, che si muove per il caso di Cagliari su un terreno poco battuto dalla ricerca, più che inserirsi in una ‚geografia delle religioni‛ o in una ‚geografia del sacro‛3, suggerisce di indagare su come la dimensione religiosa (e del sacro) interviene a qualificare e a strut- turare il territorio (Turco, 2010), dal punto di vista sociale, politico e simbolico, contemplando sia for- me di competizione per l’appropriazione dello spazio, sia configurazioni che esprimono forme di resi- stenza di un’alterità da recuperare o di una cittadinanza da rivendicar

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