Il saggio affronta il rapporto tra nuove forme abitative e nuovi metodi di costruzione. I fenomeni di
nomadismo urbano, l'instabilità temporale del vivere quotidiano, la flessibilità del lavoro, il mutato rapporto
con la natura e l’ambiente costruito, hanno generato nuove esigenze insediative e nuovi concetti di spazialità
abitativa che impongono notevoli cambiamenti anche sul piano costruttivo, fisico e percettivo. I modelli
abitativi “codificati” dal pensiero architettonico moderno, basati sulla separazione temporale e funzionale
della vita dell’uomo (abitare, lavorare, tempo libero, .. .), risultano insufficienti ed inadeguati ad interpretare i
cambiamenti avvenuti e in atto dei modi di abitare e non sembrano essere più in grado di rispondere alle
continue trasformazioni delle esigenze dell’utenza