Lo studio indaga le proposte di riforma poetica nel primo Settecento a partire dal nesso tra poesia e virtù. Segnalando Gravina e Muratori come i due autori principali di questa rinnovata attenzione, il libro affronta la funzione della virtù nell'ambito della trattatistica e della poesia italiana in rapporto alle istituzioni cortigiane e alle accademie. Oltre a Gravina e Muratori, sono presi in esame i testi di Paolo Mattia Doria, Giambattista Vico, Biagio Garofalo, Saverio Pansuti, Annibale Marchese, Metastasio, Scipione Maffei, Alfonso Varano