Politiche e strategie di offerta vaccinale ai migranti nei paesi dell’UE e EEA

Abstract

Introduzione e obiettivi: I migranti sono considerati un gruppo potenzialmente vulnerabile. I motivi che li hanno spinti a partire, la complessità e la precarietà che caratterizzano il loro percorso migratorio, il sovraffollamento nei centri di accoglienza, insieme alle difficoltà di accesso ai servizi sanitari nei paesi ospitanti, possono peggiorare il loro stato di salute. Parte di loro proviene da paesi in cui i programmi vaccinali non sono completamente garantiti o sono stati interrotti. Inoltre, la documentazione relativa al loro stato immunitario non è generalmente disponibile all’arrivo in Europa perché non è stata portata oppure è stata perduta nel percorso migratorio. In considerazione di questi aspetti, il progetto VENICE (Vaccine European New Integrated Collaboration Effort), coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con l’ECDC (Europeran Centre for Disease Prevention and Control), ha avviato un’indagine finalizzata a descrivere le politiche e le strategie di offerta vaccinale ai richiedenti asilo, rifugiati e migranti irregolari nei paesi dell’UE/EEA. Metodi/azioni: I dati vengono raccolti attraverso un questionario online, sviluppato attraverso SurveyMonkey, che indaga i seguenti aspetti: leggi e regolamenti che supportano l’offerta vaccinale per i migranti; strategie di immunizzazione previste per bambini/adolescenti e per adulti; modalità di raccolta dei dati relativa all’immunizzazione dei migranti; difficoltà emerse e sfide segnalate dai vari paesi. Dopo una fase ‘pilota’, che ha coinvolto referenti in Italia, Grecia, Malta, Croazia, Slovenia, Portogallo, Germania e Svezia, a gennaio 2018 il questionario è stato inviato ai membri del network VENICE dei 28 paesi dell’UE e di 3 paesi EEA e la raccolta dati è in corso. Risultati: In occasione del Convegno verranno presentate e comparate le politiche e le strategie vaccinali offerte dai paesi partecipanti, con particolare attenzione per quelle rivolte ai minori, tenendo in considerazione i loro diversi sistemi sanitari. Si verificherà inoltre se vi sono differenze tra i paesi considerati di primo arrivo, di transito o di destinazione anche in base al numero di migranti entrati negli ultimi anni. Conclusioni: Considerata la potenziale vulnerabilità della popolazione target, è importante che i paesi cooperino per garantire una offerta che permetta una copertura vaccinale adeguata e completa anche per i migranti che si spostano tra i paesi UE/EEA. La conoscenza delle differenti politiche sanitarie, le loro differenze ed eventuali uniformità, rappresenta una risorsa strategica per migliorare la salute dei migranti. Infine, questa indagine può permettere di identificare aree di difficoltà comuni dove lo sviluppo di linee guida di carattere tecnico a livello Europeo potrà sostenere e complementare gli sforzi a livello nazionale

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