Obiettivi
Le analisi che tradizionalmente si effettuano sulle olive richiedono l\u2019utilizzo di molteplici strumentazioni, lunghi tempi di analisi, l\u2019utilizzo di solventi potenzialmente dannosi, sia per la salute umana che per l\u2019ecosistema, e la distruzione del campione. Le stesse analisi effettuate con una tecnologia ottica, non distruttiva (spettroscopia nella regione del visibile e vicino infrarosso, Vis-NIR), permettono la stima dei parametri di interesse, in modo molto rapido, con una sola lettura, anche condotta dagli addetti alla raccolta. L\u2019unico aspetto laborioso \ue8 la costruzione di robuste calibrazioni. Il grande vantaggio sarebbe un ridotto impatto ambientale della tecnologia ottica, la cui valutazione, a confronto con i metodi tradizionali, \ue8 lo scopo di questo lavoro. Esso \ue8 parte di un progetto AGER (Progetto Agroalimentare e Ricerca), denominato \u201cSustainability of the Olive-Oil System - S.O.S.\u201d, il cui obiettivo \ue8 quello di migliorare e rafforzare la sostenibilit\ue0 della filiera dell\u2019olio extravergine di oliva in Italia.
Metodologia
Le analisi tradizionali per la valutazione qualitativa delle olive individuate come riferimento sono state: contenuto di acqua, olio e fenoli totali. Il confronto \ue8 stato effettuato per le stesse determinazioni mediante analisi ottica.
Il metodo Life Cycle Assessment (ISO 14040:2006, ISO 14044:2006), \ue8 stato applicato per valutare l\u2019impatto ambientale mediante un preciso schema di esecuzione.
L\u2019approccio utilizzato (from cradle to grave), ha considerato tutti gli input e output di ogni analisi, tenendo conto della strumentazione necessaria per l\u2019esecuzione (estrazione materie prime, costruzione, utilizzo e smaltimento), dei solventi utilizzati (ottenimento solvente, utilizzo e smaltimento), delle risorse energetiche necessarie. Inoltre, per la strumentazione Vis-NIR sono state considerate le analisi necessarie per la calibrazione dello strumento. I dati raccolti sono stati elaborati con il software SimaPro.
Risultati
Il confronto tra l\u2019impatto ambientale delle analisi tradizionali e quello delle analisi ottiche ha evidenziato un netto vantaggio nell\u2019applicazione della strumentazione ottica la quale, non solo garantisce la non distruzione del campione e un risultato in tempi brevi ma, ha un impatto sull\u2019ambiente 36 volte inferiore rispetto alle analisi tradizionali di riferimento. Se le maggiori voci di impatto ambientale per le analisi tradizionali sono la corrente elettrica, la strumentazione e le sostanze chimiche, per l\u2019analisi non distruttiva, l\u2019impatto ambientale \ue8 dettato maggiormente dalla necessit\ue0 di calibrare lo strumento, attivit\ue0 che richiede di effettuare su un relativamente elevato numero di campioni (500 per la calibrazione iniziale, 200 per il mantenimento) sia le analisi tradizionali che le letture ottiche (Vis-NIR)