“Self stabbing sucide”: 116 casi occorsi nella città di Milano dal 1993 al 2016

Abstract

Introduzione Mentre molti omicidi nel Mondo sono compiuti con armi da taglio, i suicidi realizzati con siffatta modalit\ue0 lesiva sono rari accadimenti, comprovati nello 0,5-0,7% di tutti i casi di autosoppressione; in genere, sui corpi si osserva una sola ferita mortale, per quanto possano esserne eccezionalmente osservate anche molte, che sollevano la necessit\ue0 di stabilire se trattasi di modalit\ue0 realmente suicida piuttosto che omicida. In questi casi, ulteriori informazioni per configurare l\u2019esatta natura dell\u2019accadimento, sono desumibili dall\u2019anamnesi della vittima, dai dati circostanziali e di sopralluogo, nonch\ue9 dalle caratteristiche delle lesioni e dalla loro localizzazione. In questo studio, presentiamo l\u2019analisi dei casi di suicidio con armi da taglio, occorsi a Milano in 24 anni. Materiali e metodi Sono stati analizzati retrospettivamente 23417 verbali di autopsia redatti tra il 1993 e il 2016 presso la Sezione di medicina legale dell\u2019Universit\ue0 degli Studi di Milano estrapolando da 4022 suicidi totali, solo quelli realizzati con armi da taglio. Su questi casi, abbiamo approfondito lo studio delle caratteristiche delle vittime, della distribuzione e del numero delle lesioni autoinferte e delle caratteristiche dell\u2019arma feritrice. Risultati Abbiamo desunto 116 casi di suicidio con armi da taglio di cui: 103 realizzati con modalit\ue0 semplice e 13 con modalit\ue0 complessa, che hanno visto maggiormente coinvolti maschi italiani di et\ue0 compresa tra 41-e 50 anni, affetti da patologie psichiatriche, che si sono uccisi nella propria abitazione utilizzando, prevalentemente, coltelli da cucina. Le lesioni sono risultate monodistrettuali e localizzate agli arti superiori o al torace. In tutti i casi osservati, la morte, per la presenza di lesioni \u201cda assaggio\u201d a profondit\ue0 variabile, mancanza di segni di lotta, sangue limitato all\u2019area circostante il corpo e per la direzionalit\ue0 delle lesioni, da destra a sinistra, con il gomito piegato a 90 gradi verso il corpo, \ue8 stata attribuita, anche nel caso dei suicidi complessi, a shock emorragico da azione suicida. Conclusioni Gli inusuali suicidi compiuti con armi da taglio richiedono un approccio forense completo basato su un approfondito esame della scena del crimine durante il sopralluogo giudiziario, un\u2019accurata raccolta dei dati anamnestico-circostanziali e degli esiti autoptici i quali, unitamente alle indagini tossicologiche, possono rappresentare strumenti fondamentali per esprimersi motivatamente su un giudizio di accadimento omicida piuttosto che suicida

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