Correlazione tra anosognosia e rischio di cadute nel paziente cerebroleso postacuto

Abstract

Introduzione L\u2019anosognosia per l\u2019emiplegia \ue8 un disturbo neuropsicologico derivante da una lesione cerebrale che comporta l\u2019inconsapevolezza del deficit motorio. Il paziente inconsapevole del proprio deficit motorio \ue8 esposto a comportamenti talora pericolosi che potrebbero aumentare il rischio di caduta. Lo studio si propone d\u2019identificare la presenza di anosognosia nei pazienti con lesione cerebrale in fase post-acuta, di valutare la possibile correlazione tra il grado di anosognosia e il deficit motorio acquisito e tra il grado di anosognosia e il rischio di caduta. Materiali e metodi E\u2019 stato condotto uno studio osservazionale su 16 pazienti con lesione cerebrale conseguente a ictus ischemico o emorragico in fase post-acuta. Ciascun paziente \ue8 stato sottoposto al Visual Analogue Test for Anosognosia for motor Impairment (VATAm) e valutato con la scala per l\u2019anosognosia per l\u2019emiplegia di Bisiach per l\u2019eventuale deficit di consapevolezza corporea, con la National Institute of Health Stroke Scale (NIHSS) per quantificare il deficit neurologico, con la Motricity Index Scale (MIS) per valutare le capacit\ue0 motorie e con la Morse Fall Scale per il rischio di caduta. Per l'analisi statistica delle variabili oggetto dello studio \ue8 stato utilizzato un test non parametrico (Indice di correlazione di Spearman). Risultati Cinque dei 16 pazienti esaminati sono risultati anosognosici (31 %). Tre pazienti (60%) avevano una lesione emisferica destra, mentre due (40%) una lesione emisferica sinistra. Tutti i pazienti anosognosici avevano un deficit di sensibilit\ue0 e nel 40% dei casi anche eminattenzione. Dall\u2019analisi statistica \ue8 emerso che nel campione esaminato l\u2019anosognosia \ue8 correlata alla gravit\ue0 del deficit motorio dell'arto superiore (MIS AS, p = 0,0014), ma non alla gravit\ue0 del deficit motorio dell'arto inferiore (MIS AI, p = 0,25). Inoltre l'anosognosia \ue8 risultata fortemente correlata al rischio di caduta (p < 0,0001), mentre il rischio di caduta \ue8 correlato al deficit motorio dell'arto superiore (MIS AS, p = 0,04), ma non dell'arto inferiore (MIS AI, p = 0,1). Conclusioni Da questi risultati emerge che la presenza di anosognosia aumenta il rischio di caduta indipendente-mente dalla gravit\ue0 del deficit motorio e ci\uf2 pu\uf2 influenzare negativamente l'outcome funzionale e allungare i tempi di degenza. In particolare, la correlazione tra il grado di anosognosia e la gravit\ue0 del deficit motorio dell\u2019arto superiore, ma non dell\u2019arto inferiore, suggerisce che i pazienti a maggior rischio di caduta sono quelli non consapevoli del deficit motorio, in grado per\uf2 di mobilizzarsi e, per il deficit dell'arto superiore, con ridotte reazioni anticipatorie e posturali di difesa

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