Commons in Alpine Lombardy. The case of Brescia

Abstract

Il contributo affronta, anche sulla base di una documentazione originale, un caso significativo di governo del territorio e di gestione dei beni comuni nell\u2019area alpina della Lombardia e di Brescia. Tra le diverse forme che il fenomeno ha conosciuto, viene presa in esame la \u201cVicinia\u201d della Valle Camonica, dall\u2019et\ue0 veneta a quella contemporanea, analizzando in particolare il momento di svolta rappresentato dalla Rivoluzione francese e dai suoi esiti sul piano locale. Qui se ne ripercorrono le vicende, dalla legislazione cisalpina \u2013 in un quadro culturale e politico che mette in campo varie ipotesi di soluzione \u2013 all\u2019approdo uniformante del decreto del 1806 che porta alla liquidazione dei beni delle \u201cVicinie\u201d stesse, dopo una discussione al Consiglio di Stato che pure non era stata priva di aperture. Dal confronto con la storiografia \u2013 dai classici ottocenteschi al dibattito recente sui Commons e agli studi su analoghe esperienze \u2013 emergono le peculiarit\ue0 di un sistema rivolto ad assicurare alle terre alte un equilibrio, poi messo in crisi dai nuovi scenari della modernit\ue0 politica ed economica. L\u2019et\ue0 napoleonica segna appunto la fine, per l\u2019intero mondo alpino e in generale per la montagna europea, delle antiche autonomie delle valli e delle singole comunit\ue0, autonomie non solo amministrative, ma anche sociali nel senso pi\uf9 ampio, interrotte dal modello di Stato che trova nella legislazione napoleonica il suo momento di affermazione, mutando radicalmente il precedente sistema di rapporti con l\u2019insieme dei corpi intermedi. Si tratta di un grande fenomeno di trasformazione che ha accompagnato la nascita dello Stato moderno suscitando resistenze e contraddizioni, pur facendo leva su problemi interni dell'assetto precedente. Le \u201cVicinie\u201d erano state appunto segnate dai contrasti prima fra "originari" e "forestieri" e poi fra "antichi" e "nuovi originari", dispute che solo a fatica il governo veneto era riuscito a contenere, ma quella sorta democrazia alpina fatta di assemblee al tocco di campana, certo con molti limiti, era stata in grado di assicurare un uso comune delle risorse, una sostenibilit\ue0 ambientale e una rete di integrazione sociale.The history of the Alps is a very interesting example to examine the government of commons from the early modern period to the nineteenth century, in particular in the Brescia area but also, in similar forms, in mountain territories of the Venetian Republic and Northern Italy. In the ancient social organization, this government was entrusted to an assembly of each village (called vicinia) and formed by the \u201coriginal\u201d inhabitants (originari), i.e. members of the families living from time immemorial, and \u201cnew original\u201d inhabitants (nuovi originari), later admitted to the assembly. Starting from Germanists and Marxist analysis, historical studies on village communities have shown that this system was not a primitive communism, but a relationship between public and private spheres, in a difficult but effective balance of power. The aim of this work, within the framework described, is to understand how the vicinia managed the common resources with a great capacity to protect the environment and guarantee important elements of democracy, then compromised by the economic modernization

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