Il tumulo del Colonnello, uno dei maggiori per dimensioni e complessa organizzazione
planimetrica ed architettonica, si trova nel cuore della necropoli della Banditaccia, all\u2019interno
del c.d. Nuovo Recinto (Figg. 1-2), in un\u2019area in parte esplorata da Raniero Mengarelli - nel corso di
quello straordinario scavo estensivo protrattosi per pi\uf9 di 25 anni dal 1910 che mise in luce migliaia
di tombe a partire dalla tomba delle Cinque Sedie fino a giungere al fondo di Via del Manganello \u2013
ed in parte scavata negli anni Cinquanta da Mario Moretti, che prosegu\uec quelle ricerche, scoprendo
peraltro nel 1947 un altro tumulo colossale, quello Mengarelli, quasi attiguo a quello del Colonnello.
Il tumulo, ben noto per la complessit\ue0 della sua architettura e per le caratteristiche modanature
esterne del tamburo (Figg. 3-4), spesso citato nella letteratura scientifica sia per la particolare
architettura delle sue tombe, sia per alcuni straordinari vasi appartenenti ai suoi ricchissimi corredi,
\ue8 rimasto di fatto inedito, per le difficolt\ue0 di identificare gli oggetti dei corredi elencati al momento
dello scavo, ma non pi\uf9 reperibili a partire dal dopoguerra, quando i materiali degli scavi Mengarelli,
riseppelliti all\u2019interno di alcuni ipogei ceretani per evitare depredazioni e danni durante i lunghi
anni della guerra, furono poi riportati nei magazzini dove sono rimasti in attesa di essere risistemati
dopo le inevitabili confusioni dei materiali che le vicende belliche avevano causato