Abstract

Il rapporto tra diseguaglianza e mercato pu\uf2 essere affrontato da molteplici punti di vista. Sul piano economico, coinvolge alcune tra le pi\uf9 controverse problematiche relative al conflitto tra efficienza ed equit\ue0 nell\u2019ambito dell\u2019economia di mercato: problematiche che, paradossalmente, hanno finito per assumere toni sempre pi\uf9 polemici con il progressivo arricchirsi delle societ\ue0. Sul piano politico, comprende l\u2019ampio ventaglio delle azioni pubbliche volte a ridurre le diseguaglianze sociali prodotte dalle dinamiche di mercato: azioni che sono il frutto di scelte del legislatore e delle amministrazioni circa i tempi e i modi dell\u2019intervento pubblico nell\u2019economia (a monte, all\u2019interno o a valle del mercato; in forma di regolazione, gestione o perequazione). Sul piano giuridico, riguarda tutto l\u2019insieme delle norme e delle istituzioni che in un determinato ordinamento disciplinano il funzionamento del mercato, cercando di contemperare adeguatamente libert\ue0 individuale ed equit\ue0 sociale. La prospettiva adottata in questa sede \ue8 quella del diritto costituzionale. Dopo avere sinteticamente ricostruito il modello economico delineato dalla Costituzione italiana, nei suoi presupposti teorici e nei suoi sviluppi dottrinali e giurisprudenziali, si cerca di comprendere se esso sia stato effettivamente attuato o sia stato in tutto o in parte disatteso. Partendo dai fondamenti del pensiero economico e di quello politico per arrivare alle loro applicazioni pratiche, si valuta quindi la compatibilit\ue0 con il sistema costituzionale \u2013 e, segnatamente, con il principio di eguaglianza formale e sostanziale di cui all\u2019art. 3 Cost. \u2013 dell\u2019odierno \uabcapitalismo di mercato\ubb

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