thesis

Identificazioni di nuove variabili predittive di qualità ovocitaria ed embrionaria nei programmi di procreazione medicalmente assistita

Abstract

Attualmente, nel protocollo standard di fecondazione in vitro, gli embrioni più idonei al trasferimento in utero vengono scelti in base ad una valutazione morfologica, due o tre giorni dopo la fecondazione. D’altro canto alcuni lavori suggeriscono che anche l’analisi morfologica degli zigoti può essere indicativa di successo nella fertilizzazione in vitro. Su tali evidenze, note da diversi anni in letteratura, si basano i primi passi del lavoro di ricerca svolto nel corso di dottorato, avendo come obiettivo quello di elaborare un sistema di scoring combinato (weighted score) che tenesse conto dello score degli embrioni pre-impianto, dello score degli zigoti e del numero di blastomeri degli embrioni pre-transfer. Il sistema, una volta elaborato, è stato testato mediante un analisi retrospettiva, al fine di valutare il suo valore predittivo in termini di percentuale di gravidanza e di tasso d’impianto. I dati ottenuti suggeriscono che il presente sistema di score combinato può essere utilizzato per stabilire una strategia nei cicli di fecondazione assistita per ridurre il numero di embrioni selezionati per il transfer, tutto ciò al fine di mantenere alte le percentuali di gravidanza riducendo l’incidenza di gravidanze multiple. In una seconda fase del dottorato di ricerca si è cercato di andare a determinare l’esistenza di una eventuale correlazione tra livelli intra-follicolari di leptina, i tassi di fertilizzazione ovocitaria ed il precedentemente testato sistema scoring embrionario. I risultati ottenuti evidenziano una correlazione positiva tra i livelli intrafollicolari di leptina e qualità ovocitaria intesa come “attitudine” alla fertilizzazione. Risulta inoltre evidente come la concentrazione intrafollicolare di leptina non sia correlata in maniera significativa con lo sviluppo e la qualità degli embrioni nelle tecniche di fecondazione assistita. Se i risultati riportati dovessero trovare conferma, la valutazione della concentrazione intrafollicolare di leptina potrebbe rappresentare un utile strategia nella selezione degli ovociti da destinare alle tecniche di fecondazione assistita

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