A Santulussurgiu, solo una parte relativamente
modesta del territorio apparteneva durante l'età moderna alla comunità che vi esercitava gratuitamente i tradizionali usi civici detti di ademprivio. Le maggiori estensioni di terreno incolto erano di proprietà del demanio statale e feudale. Su queste, l'attività dei Lussurgesi si svolgeva secondo antichi ritmi dedita al pascolo, allo sfruttamento dei ghiandiferi ed all'utilizzo della legna dei boschi, previo pagamento di tributi di vario genere. Il plurisecolare persistere del sistema feudale aveva anche favorito il fenomeno della comunanza
di numerosi terreni tra villaggi confinanti appartenenti in genere alle stesse casate signorili. Sempre più spesso, man mano che la popolazione aumentava e con essa la fame di terra, sorgevano liti e contestazioni tra le comunità limitrofe relativamente alle delimitazioni ed all'uso del territorio che talvolta non erano rispettati. Queste vicende raggiunsero momenti di particolare conflittualità
proprio nel corso del XIX secolo