Università degli studi di Sassari, Istituto di Antichità, arte e discipline etnodemologiche
Abstract
Tra gli insediamenti prenuragici dell'Oristanese, la maggior parte dei quali noti esclusivamente da raccolte di superficie e semplicemente segnalati ma raramente interessati da ricerche sistematiche, il sito di Simaxis riveste un'importanza non secondaria. Ciò è confermato dal ritrovamento nell'insediamento di "Su Cungiau de is Fundamentas" di materiali di notevole interesse scientifico: una pisside tetrapode in trachite conservata attualmente nell'Antiquarium Arborense di Oristano e una pisside tripode in trachite tenera biancastra custodita nel
Museo Nazionale Archeologico di Cagliari.
A questi reperti si aggiungono due idoletti, anch'essi provenienti dalla stazione A: uno è privo di attributi sessuali, l'altro è una statuina di "Dea Madre"
realizzata secondo lo schema a traforo.
I due insediamenti sono stati localizzati nella periferia NW e SW dell'abitato moderno di Simaxis: la stazione A (Su Cungiau de is Fundamentas) è situata presso la riva sinistra del rio Sant'Elena, affluente del Tirso, la stazione B ("Campu 'e Cresia") a destra della strada provinciale della Marmilla, proveniente da
Oristano.
Dall'esame dci materiali archeologici emerge che la frequentazione del sito inizia nel Neolitico Recente nella stazione A, in cui si è riscontrata la presenza
di materiali attribuibili alla cultura di San Michele di Ozieri; è attestata nell'eneo-litico in entrambi gli insediamenti dal ritrovamento di numerosissimi reperti
appartenenti alla cultura di Monte Claro