Università degli studi di Sassari, [Istituto di Filologia classica] – Edizioni Gallizzi
Abstract
Ignazio di Antiochia è, tra gli antichi successori degli apostoli, colui
che più autorevolmente ha sviluppato e trasmesso la concezione della
Chiesa primitiva sull' «episcopato» e sul «presbiterato». Il santo martire,
che secondo il suo concittadino antiocheno Giovanni Crisostomo fu consacrato
vescovo dall'apostolo Pietro, esercitò il suo servizio episcopale
in una delle più prestigiose comunità cristiane delle origini, in quella
città di Antiochia che aveva accolto l'annunzio evangelico dagli apostoli
Pietro e Paolo, e nella quale i discepoli di Cristo erano stati chiamati
per la prima volta «cristiani». Ma dell'attività pastorale da lui compiuta
nella sua città e in tutta la regione della Siria ben poco sappiamo.
Alla sua comunità ecclesiale egli non inviò alcuna «lettera pastorale».
Eppure viva ed instancabile dovette essere la sua predicazione, e luminosa
la sua testimonianza, nel probabile quarantennio della sua missione
episcopale. La storia ci ha invece trasmesso le sette lettere che negli
ultimi giorni della sua vita egli provvidenzialmente inviò alle comunità
cristiane dell'Asia Minore, i cui pastori e fedeli gli andarono incontro
nel suo viaggio verso il martirio