Numerose evidenze epidemiologiche, immunologiche e cliniche suggeriscono che gli ormoni sessuali, in modo particolare gli estrogeni, svolgono un ruolo importante nell’insorgenza e nel decorso delle malattie autoimmuni. In particolare è stato dimostrato che gli estrogeni ed il loro recettore α (ERα) sono implicati nella patogenesi del lupus eritematoso sistemico (LES). Nel LES è stata dimostrata una profonda alterazione dell’omeostasi linfocitaria che porta alla produzione di differenti autoanticorpi IgG patogenetici, inclusi autoanticorpi anti-ER. Lo studio del possibile ruolo degli anticorpi anti-ER nel modulare l’omeostasi linfocitaria attraverso il legame a recettori di membrana potrebbe aprire nuove prospettive alla comprensione della patogenesi del LES. Per tale motivo abbiamo inizialmente verificato l’espressione e la funzionalità di ER a livello della membrana plasmatica linfocitaria. Successivamente, abbiamo indagato la presenza di anticorpi anti-ER nel siero dei pazienti con LES ed analizzato il loro ruolo nell’omeostasi T linfocitaria. Abbiamo dimostrato la presenza di anticorpi anti-ERα nel siero del 45% dei pazienti con LES. Questi anticorpi sono in grado di indurre apoptosi e attivazione dei linfociti T “resting” ed, inoltre, di aumentare la proliferazione dei linfociti T stimolati con anti-CD3. Abbiamo, anche, osservato che i livelli di anticorpi anti-ERα sono associati, significativamente, all’attività della malattia, i.e.“Systemic Lupus Erythematosus Disease Activity Index”, SLEDAI.
In conclusione, i risultati ottenuti, evidenziano un ruolo patogenetico degli anticorpi anti-ERα nel LES. Quindi, una terapia mirata a modulare le risposte immunitarie mediate dagli anticorpi anti-ERα potrebbe essere utile a contrastare l’attività della malattia